Tifone nelle Filippine oltre 10.000 morti. Scatta la solidarietà internazionale.

Oltre diecimila vittime, 600mila sfollati, 9.5 milioni le persone coinvolte secondo l’Oms. Mentre è scattata la solidarietà internazionale nei confronti della popolazione delle Filippine, messa in ginocchio dal tifone Haiyan che ha mietuto oltre diecimila vittime, cresce la paura per gli italiani presenti sull’arcipelago. Ci sono connazionali che non riescono a contattare i familiari . Lo riferisce l’Unità di crisi della Farnesina, che sta verificando alcune segnalazioni pervenute nelle ultime ore. Fino alla serata di domenica, il ministero degli Esteri comunicava che non c’erano connazionali coinvolti nell’emergenza. La scia di devastazione lasciata dal supertifone è enorme: «È troppo presto per escludere presenze di italiani tra i dispersi», ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino. I morti «sono tanti e i danni enormi», ha sottolineato papa Francesco nel corso dell’Angelus di domenica, pregando per le vittime e invitando a «far giungere anche il nostro aiuto concreto». Un appello subito raccolto dalla Commissione Ue, che ha annunciato lo sblocco di 3 milioni di euro per aiutare le Filippine. Il premier britannico David Cameron ha telefonato al presidente Benigno Aquino, annunciando 7,2 milioni di euro di aiuti. Gli Usa hanno messo a disposizione elicotteri, aerei, navi e attrezzature per le ricerche e il salvataggio. E i Marine americani sono stati i primi a sbarcare, con una forza di 80 uomini arrivata dalla base giapponese di Okinawa. Nelle aree devastate delle Filippine arriverà anche una squadra di soccorritori israeliani, che coordinerà con l’ambasciata a Manila l’afflusso degli aiuti veri e propri. Nel frattempo Haiyan ha raggiunto il Vietnam settentrionale ed è ora diretto verso la Cina , sospinto da venti che soffiavano a circa 120 chilometri orari, nell’arcipelago asiatico si contano le vittime, gli sfollati e i feriti. Anche se le stime parlano di 10mila vittime, i morti finora accertati dall’esercito sono 942. Eppure, le Nazioni Unite hanno riferito che nella sola Tacloban, città a 580 km a sudest di Manila investita dal tifone venerdì scorso, sono stati seppelliti in una fossa comune dai 300 ai 500 corpi. La città dipende unicamente dai soccorsi e tre aerei da trasporto militari provvedono all’evacuazione dei sopravvissuti. Decine di cittadini si accalcano ai cancelli dell’aeroporto, nella speranza di poter lasciare al più presto il Paese. Il report della Oms sull’emergenza in corso stima in 618.175 gli sfollati in tutto il paese, senza accesso diretto a cibo, acqua e medicine. Si stima che Haiyan abbia distrutto circa il 70%-80% delle strutture e delle coltivazioni sulla sua strada tra le province costiere di Leyte e Samar. Secondo la stima omnicomprensiva dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le persone direttamente o indirettamente colpite dall’emergenza umanitaria sarebbero 9,5 milioni. Secondo l’Unicef, i bambini coinvolti sarebbero 4 milioni. (Fonte: Corriere Della Sera)

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