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Perdite di memoria? Ecco quando devono farci preoccupare...
Le perdite di memoria sono abbastanza ricorrenti, ma attenzione, perchè possono anche essere un campanello d'allarme per qualcosa di molto più serio.
Fda spiega le differenze e segnali d'allarme e quando devono far preoccupare..
Non trovare le chiavi della macchina o dimenticarsi perché si era andati in una stanza sono vuoti di memoria che capitano a tutti di tanto in tanto, e sono il segno della normale attività del cervello che deve sempre immagazzinare, dare priorità e recuperare tutti i tipi di informazione. Diventano anomali e preoccupanti quando impediscono la riuscita di attività normali, come mantenere l'igiene personale o guidare.
A fare il punto sui quali sono i segnali preoccupanti della perdita di memoria è la Food and drug administration (Fda), l'agenzia Usa che regola i farmaci. Sul suo sito spiega che vuoti frequenti di memoria, come dimenticarsi ogni giorno dove si è parcheggiata l'auto o continuamente degli appuntamenti non è normale, e neanche non ricordare una persona dopo averci passato parecchio tempo insieme. Molti fanno fatica a ricordare i dettagli di una conversazione, ma dimenticare l'intera conversazione può essere un segnale d'allarme, così come il ripetersi o fare le stesse domande nella stessa discussione.
Altri segnali preoccupanti possono essere il perdersi in un posto familiare o mettere ad esempio le chiavi nel frigorifero e se i vuoti di memoria peggiorano nel tempo. In questi casi è bene rivolgersi al medico, che valuterà la storia medica personale, farà dei test cognitivi, esami neurologici, del sangue e delle urine, oltre ad una tac o risonanza magnetica, per capire se le amnesie sono reversibili o segno di qualcosa di più grave. A causare perdita di memoria non è solo l'Alzheimer o le altre forme di demenza. Possono essere anche farmaci, come sonniferi, antidepressivi o antidolorifici usati dopo un intervento chirurgico, alcol e droghe, lo stress dovuto a traumi emotivi, la depressione, lesioni alla testa, infezioni come hiv, tbc o sifilide, disfunzioni della tiroide, insonnia, carenze nutritive e il normale invecchiamento. (Fonte: ANSA.it)
Bimba grave dopo la dieta vegana, il papà si difende: «Nulla a che...
Bimba grave dopo la dieta vegana, il papà si difende: «Nulla a che vedere col cibo»
Genova 30 giugno: - È uscita dalla Rianimazione e i pericoli più gravi sembrano scongiurati. Ma il caso che vede protagonista una bimba di neppure 2 anni di Ventimiglia, arrivata all’ospedale Gaslini di Genova in uno stato di grave malnutrizione e carenza vitaminica, riapre grandi interrogativi sulle scelte alimentari delle famiglie, soprattutto se queste coinvolgono i bambini. I medici dell’ospedale pediatrico genovese, esauriti con cautela i primi accertamenti, oggi hanno infatti pochi dubbi: le gravi condizioni della bimba ricoverata sarebbero dovute perlopiù alla dieta strettamente vegana della mamma, che avrebbe influito sulle condizioni della piccola sia nella fase dell’allattamento sia in quella successiva, con lo svezzamento e i primi alimenti solidi. Il papà della piccola, dipendente di un ente pubblico, nega: «Mia figlia non sta bene, ma questo non ha nulla a che vedere con la dieta vegana. Io sono alto e grosso e mangio anche uova e pesce», dice. Ma preferisce non fornire particolari sui motivi che hanno portato la sua bambina in pericolo di vita, al punto da spingere i medici a ricoverarla in terapia intensiva e poi nel reparto di degenza, dove si trova ancora adesso: «Sono cose delicate, preferisco non parlarne», aggiunge.
Restano i fatti: la piccola, aspetto e peso decisamente inferiori alla norma, scarsamente reattiva, al suo arrivo al Gaslini presentava valori allarmanti. A cominciare dall’emoglobina passando per una grave carenza di vitamine. Il tutto in un quadro clinico critico ed emerso con grave ritardo, grazie al pediatra di famiglia, che a quanto pare la coppia non frequentava con sufficiente assiduità.
A Ventimiglia, dove la coppia è molto conosciuta, la notizia ha provocato sgomento e incredulità. Il papà, un operaio ventimigliese, è sempre stato riservato anche con amici e colleghi per quanto riguarda la salute della sua bimba. La mamma non ha mai nascosto di seguire una stretta dieta vegana, quindi senza nessun alimento di origine animale, compresi latte e uova, che contribuiva a diffondere tra amici e conoscenti e a promuovere anche attraverso eventi ad hoc. Il problema rischia di materializzarsi in caso di diete particolarmente rigide, avvertono i nutrizionisti, in assenza di integratori e di un medico che segua passo passo lo sviluppo del bambino. (di: Patrizia Mazzarello fonte: IL SECOLO XIX)
L'ultima lezione..
Un uomo aveva un figlio che si era laureato con il massimo dei voti il quale pieno di sè voleva andarsene a cercare fortuna, alchè il padre decise di insegnargli qualcosa che non si impara nelle scuole.
Figlio mio, tu ti sei laureato con il massimo dei voti e credi ora di conoscere tutto, ma lo sai com’è fatto il mondo?
Il ragazzo lo guardò, ma rimase in silenzio: era evidente che non sapeva cosa rispondere.
Allora il padre ripeté:
- Su, dimmi: sai com’è fatto il mondo?
Ma il figlio non poté fare altro che scuotere la testa:
- Spiegamelo tu, padre, perché io non lo so davvero.
Allora il vecchio si alzò e disse:
- Farò di più che spiegartelo, te lo farò vedere; io, tu e l’asino ce ne andremo in giro finché non avrai davvero capito com’è fatto il mondo, e solo allora deciderai quale sarà il tuo cammino.
Così si incamminarono verso il villaggio più vicino, e quando la gente che ci abitava li vide passare, molti di loro dissero:
- Ma guarda! Quei due hanno un hell’asino robusto e se ne vanno a piedi: è incredibile!
Il figlio, che aveva sentito, disse:
- Non ha tutti i torti, padre. Perché non sali sull’asino e ti riposi un pò?
Il padre sorrise e montò in groppa all’animale, mentre il ragazzo continuava a camminare accanto a lui, e dopo un po’ arrivarono in un altro villaggio. Là incontrarono un gruppo di giovani che si fermarono a guardarli ed esclamarono:
- Che vecchio perfido! Lui sull’asino e il ragazzino a piedi! Perché non gli fa un po’ di posto accanto a lui?
- Non è un’idea del tutto sbagliata, però. Che ne dici? - chiese il figlio, e il vecchio rispose:
- Se la pensi cosi, sali in groppa davanti a me. Io non ho niente in contrario.
Cosi proseguirono, tutti e due sull’asino, finché non capitarono in un terzo villaggio e passarono davanti a due graziose ragazze che stavano attingendo l’acqua al pozzo.
- Povero asinello! - disse la prima - Così piccolo e delicato, deve portare due uomini in groppa. Quel vecchio dev’essere terribilmente avaro: avrebbe dovuto prendere un asino per sé e uno per il ragazzo.
- Ma visto che ce n’è uno solo, dovrebbe cavalcarlo il ragazzino, che sicuramente è più leggero - disse la seconda.
Il vecchio, vedendo che suo figlio si agitava, imbarazzato, sospirò e fece:
- Scommetto che hai cambiato opinione un’altra volta. E va bene, io scenderò e tu resterai in groppa, se questo può farti contento.
Camminarono un altro pò, il figlio sull’asino e il padre a piedi, ed ecco un quarto villaggio all’orizzonte. Quando vi entrarono, una vecchia che stava sulla porta di casa quasi strillò:
- Che scandalo! Non avrei mai creduto di vedere una cosa simile! Quel ragazzino non ha il minimo rispetto per la vecchiaia: guarda come se ne sta in groppa all’asino, mentre il suo povero padre va a piedi! Ai miei tempi queste cose non succedevano.
A questo punto padre e figlio si guardarono e scoppiarono a ridere, poi si fermarono e si sedettero sul ciglio della strada.
E il vecchio disse al ragazzo:
- Ora hai visto con i tuoi occhi e sentito con le tue orecchie. Così è fatto il mondo, le persone sono brave solo a criticare qualsiasi cosa tu faccia. Ora puoi riprendere il tuo cammino, ma ricordati di fare sempre quello che è giusto e che è meglio per te e le persone lasciale criticare.
Salute di ferro fino a cent'anni con cinque super cibi salutistici...
Uno studio del Brigham and Women’s Hospital su 50 mila donne per oltre trent'anni ha indicato quanto una dieta sana possa contribuire a mantenersi sani e informa fino a tarda età. Frutta e verdura, ma anche noci, sono il segreto del benessere.
Lattuga, noci, arance, mele, pere e un po' di succo d'arancia. Il segreto di una forma fisica invidiabile anche in tarda età starebbe tutto qui, secondo una ricerca del Brigham and Women’s Hospital.
Per giungere a tale conclusione, i ricercatori hanno esaminato i dati di un campione di 54.762 donne, le quali sono state seguite per un periodo di 30 anni. Tra il 1992 e il 2008, le partecipanti sono state invitate a esprimere un parere in merito alle loro funzioni fisica, compresa la capacità di svolgere le attività di base della vita quotidiana.
Dai risultati è emerso che coloro che mantenevano nel corso del tempo una dieta sana risultavano avere meno problemi a livello fisico con l'età e in particolare molta frutta e verdura, poche bevande zuccherate gassate e poco sale, oltre a un moderato consumo di alcol avevano un'influenza positiva.
Lo studio, chiamato Nurses’ Health Study e durato 30 anni, ha permesso di capire quali cibi siano alleati della salute delle donne, soprattutto durante la fase di invecchiamento.
Tra i singoli alimenti, quelli che mostravano di essere correlati a un minor declino dal punto di vista fisico erano lattuga, noci, arance, mele e pere.
Il loro consumo è infatti collegato a un minor rischio di fragilità e a una maggiore capacità di movimento, quindi a un tasso ridotto di indebolimento e invalidità fisica legata all'età. (Fonte: teatronaturale.it)
Ho visto cose che voi "umani" non potreste mai immaginare..
Ho visto lenti da sole in cerca di compagnia.
Ho visto una moschea piena di zanzare.
Ho visto pescatori morire di fame perché non sapevano che pesci pigliare.
Ho visto un uomo con un occhio pesto e uno ragù.
Ho visto un'attrice diventare porno per aver preso tutto sottogamba.
Ho visto una porta chiudersi in un ostinato mutismo.
Ho visto preti guariti negare di essere stati curati.
Ho visto un grande regista girare l'angolo.
Ho visto la Madonna di Fatima andare in vacanza a Lourdes.
Ho visto sci con attacchi epilettici.
Ho visto servizi segreti con la tazza nascosta dietro al bidét.
Ho visto un topo d'appartamento inseguito dal gatto delle nevi.
Ho visto un torero incornato dal marito di una entraineuse.
Ho visto un verme battersi per farsi chiamare single e non solitario.
Ho visto canguri aver le tasche piene dei loro figli.
Ho visto animali in via di Estinzione cambiare indirizzo.
Ho visto cannibali starnutire e dire: era una ragazza tutto pepe.
Ho visto giardinieri innaffiare le piantine della città.
Ho visto 22 giocatori di calcio dare botte ad un pallone gonfiato.
Ho visto donne di servizio apparecchiare una tavola numerica.
Ho visto dentisti estrarre la radice quadrata di un dente.
Ho visto tossici chiedere un limone per farsi una pera...
... ho visto tutto questo, ma ancora adesso non riesco a capire una cosa molto importante: ma una rosa senza spine... va a batteria?
Il contadino e il maiale.. (Barzelletta)
Un contadino, ha un maiale. Un giorno
passa un signore e dice: - Bello questo maiale, cosa gli dà da mangiare?
Il contadino: - Ah, gli dò gli avanzi, le zanzare morte, tutte le schifezze possibili. IL signore: - Aiiaiiai, non ci siamo! Sono della protezione animali! Le devo fare 1000 euro
di multa!
Due settimane dopo passa un altro signore e dice: - Che bello il suo maiale, si vede che sta bene, cosa gli dà da mangiare?
Il contadino: - Ah, vede lo tratto bene, la mattina il cappuccino
e il cornetto, a pranzo le tagliatelle col ragù e a cena la bistecca con la lattuga.
Il signore dice: - Male molto male! Ci sono dei bambini che muoiono di fame e lei dà ad un maiale queste primizie?! Sono della "fame nel mondo", le devo fare 2000 euro di multa.
Due settimane dopo passa un altro signore e dice: - Bello sto
maiale, che gli dai da mangiare? Il contadino: - Ah.. Beh io gli dò i soldi e lui se lo va a comprare da solo!
Attenti alle punture di zanzare, aiutano a diffondere il virus Zika..
Secondo una nuova ricerca, la risposta immunitaria scatenata dalle punture di insetto, che porta i globuli bianchi ad accorrere in gran numero, avrebbe invece l’effetto di favorire la riproduzione e diffusione di virus come quello di Zika.
Sono centinaia di milioni le persone che ogni anno vengono infettate tramite la puntura di un insetto, e negli ultimi anni c’è stati un aumento dell’incidenza e dell’estensione geografica della diffusione dei virus che vengono trasmessi in questo modo, che si sono spostati anche in zone più temperate. Ma cosa succede al nostro corpo quando siamo punti da una zanzara? In generale, quando siamo morsi da un insetto, questo inietta la sua saliva nella nostra pelle: è proprio la saliva a scatenare una risposta immunitaria, che fa si che alcune cellule del sangue accorrano sul luogo per combattere l’infezione. Eppure, secondo un nuovo studio pubblicato su Immunity, sarebbe proprio la reazione scatenata nel nostro corpo dalla puntura a favorire la riproduzione e la diffusione di virus, come Zika, immessi nel nostro organismo dalla saliva dell’insetto.
Nella ricerca, gli scienziati hanno usato dei topi per studiare i morsi della zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti), riconoscibile dalle macchie bianche sulle zampe e responsabile per la diffusione di malattie quali Zika, la febbre dengue e la chikungunya, una malattia febbrile acuta virale. I ricercatori hanno iniettato alcuni topi con dei virus nelle vicinanze della puntura di una zanzara, mentre un altro gruppo di topi è stato infettato senza essere stato morso. Dai risultati ottenuti, è emerso che, invece di aiutare a combattere l’infezione, alcune delle cellule del sistema immunitario vengono a loro volta infettate e iniziano erroneamente a replicare i virus. In assenza delle punture di zanzara e dell’infiammazione che causano, invece, i virus avevano problemi a moltiplicarsi: era proprio la maggiore presenza di globuli bianchi accorsi sul luogo della puntura ad aggravare l’infezione.
“Crediamo che sia il morso stesso che influenza il risultato dell’infezione,” ha spiegato Clive McKimmie, autore principale dello studio: “Questa è stata una sorpresa che non ci aspettavamo. Questi virus solitamente non infettano le cellule del sistema immunitario, e tuttavia quando queste cellule non erano presenti, la presenza del morso non alimentava più l’infezione”.
Nonostante la ricerca sia ancora nelle prime fasi e siano necessari ulteriori studi per determinare il meccanismo per cui i globuli bianchi vengono infettati, McKimmie ha aggiunto che i risultati mostrano un possibile nuovo approccio per combattere questi virus, ad esempio applicando una crema direttamente sulla puntura per sopprimere l’infiammazione prima della diffusione.
Colesterolo, uno studio rivaluta quello cattivo: "sembra combatta il cancro"
Fa discutere lo studio pubblicato sul British Medical Journal, secondo il quale lʼLdl potrebbe anche avere un effetto protettivo contro il cancro.
Livelli alti di colesterolo "cattivo" (Ldl) non rappresentano un fattore di rischio per le malattie cardiache negli ultrasessantenni, ma al contrario potrebbero avere un effetto protettivo contro diverse malattie, tra cui il cancro. E' questa la conclusione cui è giunto un gruppo internazionale di esperti che, sul British Medical Journal, ha passato in rassegna 19 diversi studi specialistici condotti su 68mila pazienti. Lo studio ha tuttavia sollevato obiezioni e dubbi nel mondo scientifico.
I dati evidenziano che il 92% degli anziani con colesterolo alto ha vissuto gli stessi o più anni rispetto a chi aveva livelli bassi di Ldl. Secondo gli autori dello studio, occorre "rivalutare la prescrizione di statine, i cui benefici sono stati esagerati". Una conclusione plausibile secondo Giuseppe Paolisso, past president della Sigg (Società italiana di gerontologia e geriatria): "Possono esserci alcuni fattori che negli adulti sono un rischio, e negli anziani no. Ad esempio il sovrappeso è un fattore di rischio per l'adulto, mentre per l'anziano ha un effetto protettivo".
Rimedio anti cancro - Secondo lo studio, gli alti livelli di colesterolo possono essere utili per prevenire altre malattie, tra cui il cancro. Tra le ricerche prese a sostegno ve ne sono due, condotte su un campione complessivo di 140mila persone, che hanno rilevato la più bassa incidenza di tumori in chi aveva il colesterolo più alto e una minore mortalità negli individui con una storia familiare di colesterolo alto. Test effettuati sui topi hanno inoltre evidenziato casi di cancro più numerosi in chi seguiva una terapia per abbassare il colesterolo.
Dubbi e obiezioni - La ricerca non ha mancato di sollevare polemiche e dubbi in seno al mondo scientifico. Secondo Jeremy Pearson, della British Heart Foundation, "la conclusione di questo rapporto è contraddetta da una grande quantità di studi che mostrano un calo del rischio di attacchi di cuore e ictus in anziani e giovani che assumono farmaci contro il colesterolo".
Il pugno riflette il nostro carattere, come chiudi il pugno emerge la tua personalità..
Avresti mai immaginato che la tua personalità potesse essere interpretata semplicemente guardando il modo in cui chiudi il pugno? Proprio così: osservando il pugno delle persone è possibile capire qualcosa in più a proposito del loro carattere. C’è chi, nel chiudere la mano, mette il pollice sotto le altre dita e chi invece lo lascia sopra: ebbene, da questo dettaglio che solo in apparenza ha poca importanza si può comprendere tanto di un uomo o di una donna.
A - Se chiudi il pugno lasciando il pollice sopra l’indice, sei un vero e proprio sognatore: la tua personalità è quella di chi si lascia andare senza troppi problemi all’immaginazione. Inoltre, ti senti al sicuro solo quando decidi di proteggerti da solo e non hai bisogno del supporto delle altre persone. Ciò non vuol dire, comunque, che le tue relazioni sociali siano complicate o poco soddisfacenti: anzi, nei rapporti con gli altri ti mostri sempre disponibile e gentile, al punto che a volte può succedere che qualcuno decida di approfittare di questa cordialità perfino eccessiva. Per quel che riguarda i rapporti di coppia e l’amore, hai problemi nel manifestare i tuoi sentimenti e nel far conoscere le tue sensazioni, ma potresti lasciarti questi problemi alle spalle tentando di essere più estroverso e libero. In conclusione, potresti essere definito come un entusiasta, una persona curiosa e avventuriera al tempo stesso.
B - Se chiudi il pugno in modo che l’indice, il medio e l’anulare siano abbracciati dal pollice, sei una persona di talento. E, in più, sei molto consapevole del tuo talento, nel senso che ti senti molto sicuro di te e non fai niente per nasconderlo. Puoi ritenerti estroverso e, soprattutto, uno stakanovista, un lavoratore che non conosce la fatica: anche per questo motivo quando hai in mente un obiettivo da raggiungere cerchi di ottenerlo con tutta la caparbietà di cui sei capace. Al di là di questa scorza dura e solida, ad ogni modo, c’è un cuore molto sensibile: lo si nota nella paura che ti frena quando sei in procinto di conoscere novità che potrebbero avere un esito negativo. Sei titubante anche sul fronte amoroso e non è raro che tu subisca i condizionamenti degli sbagli che hai commesso in passato: meno male che c’è il tuo carattere estroverso a bilanciare il tutto.
C - Se chiudi il pugno in modo che il pollice sia nascosto sotto le altre dita, la versatilità e la flessibilità sono i tratti distintivi della tua personalità: una peculiarità del tuo carattere è rappresentata dalla tua evidente capacità di adeguarti ai cambiamenti della tua esistenza e alle diverse situazioni della vita.
Attenzione donne, ecco le malattie per chi lavora troppe ore..
Le malattie che colpiscono le donne che lavorano troppo.
Mettendo in correlazione gli orari di lavoro e i problemi di salute comparsi al giro di boa dei 40 e 50 anni, è emerso che le donne che lavorano per più di 60 ore a settimana, a distanza di trent'anni vedono triplicare le probabilità di sviluppare di diabete, cancro, malattie cardiovascolari e artrite: il rischio inizia a salire una volta superate le 40 ore lavorative settimanali e si impenna in maniera più decisa quando si va oltre le 50 ore.
La donna non lavora solo a casa, sempre più difficile conciliare lavoro e famiglia e c'è bisogno di un aiuto almeno da parte degli Stati, altrimenti la qualità della vita non potrà che peggiorare. Il professor Allard Demba, autore principale dello studio, ha dichiarato: "Le donne non si rendono conto che il troppo lavoro, potrà danneggiare gravemente la loro salute nel futuro". Le più stacanoviste dal punto di vista professionale rischiano infatti di pagare un prezzo salato in termini di salute: sono più esposte delle coetanee a seri problemi, inclusi tumori e cardiopatie. Questa differenza di risultati tra uomini e donne viene spiegata dai ricercatori col fatto che le donne devono conciliare il lavoro anche con il menage familare e le faccende domestiche e quindi soffrono particolarmente di un aggravio del lavoro in ufficio. Si parla di patologie croniche e sesso femminile e secondo lo studio apparso sul 'Journal od Occupational and Environmental Medicine' è proprio la donna a subire questo genere di malattie degenerative mentre il sesso maschile è meno esposto a questo rischio. "Le donne di 20-30 e 40 anni inconsapevolmente stanno aprendo la strada" a una serie di problemi "più avanti negli anni".
Gli uomini che lavoravano più a lungo avrebbero invece visto aumentare il rischio di artrite, mentre quelli che lavoravano dalle 41 alle 50 ore settimanali avrebbero visto ridursi il rischio di malattie cardiache, malattie polmonari e depressione. E non è detto che i problemi si manifestino subito, per lo studioso "le persone non pensano a come le loro prime esperienze professionali possono influire sulla salute nel corso della vita". Insomma, più stress meno salute. (Articolo di: Machelli Zaccheo 23 Giugno, 2016. Del professor Allard Demba, autore principale dello studio.)
Gambe gonfie e insuf. venosa: ecco tutti i cibi da evitare...
A quante sarà capitato di tornare a casa la sera, dopo un’intensa giornata di lavoro, con gambe gonfie, arrossate, stanche e dolenti, specialmente nel periodo estivo. Una problematica comune a moltissime donne, un disturbo che può risultare fastidioso e portare, nel tempo, anche a conseguenze più importanti. Si tratta dell’insufficienza venosa, ovvero un ritorno difficoltoso del sangue verso il cuore, quindi con una circolazione alterata a livello degli arti inferiori. Quali sono i sintomi e le cause dell’insufficienza venosa e, soprattutto, come intervenire con l’alimentazione? Quali sono i cibi da evitare?
Di seguito, qualche consiglio utile per delle gambe sempre in forma, le definizioni sull’insufficienza venosa e i consigli più utili per la propria dieta.
Insufficienza venosa, sintomi e cause:
Per insufficienza venosa si è solitamente soliti indicare una più lenta circolazione locale, con un ridotto di sangue venoso verso il cuore. Questa condizione è molto frequente, soprattutto nel sesso femminile, e coinvolge di solito gli arti inferiori: per diverse cause, sia ereditarie che fisiologiche, il sangue fatica a risalire le gambe, un fatto che determina alcuni fastidiosi disturbi.
Fra i sintomi più evidenti, il gonfiore e il senso di pesantezza sono i più frequenti. Le gambe possono quindi apparire dolenti e arrossate, possono comparire dei fastidiosi crampi e, non ultimo, non capita di rado si avvertano dei formicolii. Ancora, coinvolgendo direttamente la circolazione, il disturbo può comportare la comparsa di capillari in evidenza nelle prime fasi, ma anche nel tempo contribuire all’apparizione di vene varicose, iperpigmentazione della cute e, nei casi più gravi, ferite e ulcere.
Le cause sono le più svariate anche se, fatta eccezione per precise condizioni patologiche determinate dal medico, nella maggior parte dei casi attengono allo stile di vita. A partire dalla sedentarietà dovuta dalle esigenze moderne, quali il dover rimanere sedute per più di otto ore alla scrivania dell’ufficio, ma anche il ricorso a calzature scomode e tacchi alti, il sovrappeso, un’alimentazione poco equilibrata, la scarsa idratazione e vizi dalle conseguenze negative come fumo e alcol.
Insufficienza venosa e alimentazione, cibi da evitare:
Come già accennato, il disturbo dell’insufficienza venosa è legato anche, e soprattutto, con il controllo dell’alimentazione. Sovrappeso e obesità, caricando gli arti inferiori di lavoro extra, possono decisamente rallentare il percorso del sangue nelle gambe, rendendo particolarmente difficoltoso il suo normale ritorno verso il cuore. È quindi fondamentale elaborare una dieta priva di tutti quei cibi che contribuiscono all’accumulo di peso, ma anche al sovraccarico di vene e arterie. Bisognerà perciò ridurre l’apporto di elementi dannosi come i grassi saturi, preferendo un approccio più equilibrato all’alimentazione sul modello della dieta mediterranea.
Nel controllo della dieta in caso di insufficienza venosa è quindi consigliato eliminare o ridurre, anche dopo aver vagliato il parere del medico, i seguenti cibi:
1 - Sale: una dieta ricca di sale, soprattutto nei mesi più caldi dell’anno, può contribuire alla comparsa di disturbi venosi agli altri inferiori. Meglio, allora, sostituire con delle spezie, dal medesimo effetto al palato: fra le tante, curcuma e zenzero;
2 - Zuccheri semplici: meglio ridurre il consumo di zuccheri semplici qualora si soffra di problemi di gonfiore alle gambe, poiché questi contribuiscono al rapido accumulo di peso. Meglio perciò controllare l’assunzione di bibite zuccherate, sciroppi, aromatizzanti e dolci da forno;
3 - Grassi saturi: nemici di vene e arterie, contribuiscono in modo preponderante ai problemi di circolazione, nonché all’accumulo di peso. Fra questi burro, lardo e strutto;
4 - Grassi trans e idrogenati: come i precedenti, contribuiscono ai disturbi della circolazione e incentivano l’accumulo di adipe. Fra i tanti, margarina ma anche biscotti di produzione industriale, merendine e fritti con oli meno raffinati rispetto all’extravergine di oliva;
5 - Fast e junk food: queste categorie alimentari rappresentano praticamente la somma delle precedenti, poiché ricchi di grassi saturi e idrogenati, nonché preparati con oli poco raffinati. Tra gli elementi possibilmente da eliminare, hamburger, patatine fritte, condimenti come salse ketchup e maionese, nonché le carni rosse.
Come già accennato, un’alimentazione sullo stile della dieta mediterranea è già equilibrata e fornisce tutta la protezione adatta per il benessere di vene e gambe. Si consiglia di aumentare il consumo d’acqua, almeno di 1,5 litri al giorno, poiché l’idratazione è fondamentale per un buon funzionamento del sistema cardiovascolare. Inoltre, via libera anche a verdura a foglia verde – dalla lattuga ai broccoli, dagli spinaci al finocchio – ma anche alla frutta secca. I frutti di bosco, i mirtilli in particolare, sono da sempre consigliati per migliorare la circolazione. Infine utile è anche il pesce, grazie al suo carico di Omega-3.
Curare la propria alimentazione è molto importante per chi soffre di insufficienza venosa, ma a volte può non bastare. Un valido aiuto per questa patologia può essere l’utilizzo di prodotti a base di Centella Asiatica come Centellase Vital Gambe cremaGel, una cremaGel indicata qualora si presentino disturbi o affezioni a carico del sistema circolatorio che si manifestano con pesantezza ed affaticamento di gambe e caviglie.
Le informazioni riportate su questo sito sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, rivolgetevi sempre al vostro medico.
Renzi: «Dimettermi? Non ci penso neppure. Non fatemi ridere»
ROMA «Dimettermi? Non ci penso neppure. Cambiare l'Italicum? Non fatemi ridere»
Renzi: non è voto di protesta e mi tengo il doppio incarico.
ROMA «Dimettermi? Non ci penso neppure. Cambiare l'Italicum? Non fatemi ridere». Matteo Renzi, dopo la batosta di Roma e soprattutto di Torino, non batte in ritirata. Tantomeno apre a quella parte della minoranza Pd che invoca la rinuncia al doppio incarico e sostanziali ritocchi alla legge elettorale. Il premier-segretario piuttosto contrattacca, torna a vestire i panni del rottamatore come ha fatto capire nella lunga notte di domenica: «Bisogna innovare, innovare, innovare. Perché dietro ai risultati di queste elezioni non ci sono la protesta, la rabbia, il populismo. C'è la voglia di cambiamento. Ha vinto chi ha saputo interpretare meglio l'ansia di cambiare». E, in nome del fair play, dell'«onestà di dire che ho perso quando ho perso», Renzi cita Virginia Raggi e s'inchina alla vittoria dei grillini: «Il successo dei Cinquestelle è netto e indiscutibile, come è innegabile che questo voto abbia anche una valenza nazionale e non solo territoriale».
L'occasione per parlare alla stampa è data dall'incontro con lo chef campione del mondo Massimo Bottura. Nella sala dei galeoni, al primo piano di palazzo Chigi, Renzi si presenta ostentatamente allegro e festoso. Scherza. Fa battute. Si guarda bene però dall'entrare nel dettaglio delle richieste di Bersani & C. Rinvia la resa dei conti alla riunione della Direzione anticipata a venerdì: «Se ho fatto bene o male? Ne discuteremo in modo vero, franco e sincero tra quattro giorni. Nessuno deve drammatizzare il voto dei ballottaggi, ma nessuno deve minimizzare. E poi la Direzione si farà il giorno di San Giovanni e a Firenze si dice: San Giovanni non vuole inganni. Sarà un giorno meraviglioso...».
Insomma, chi pensava di ritrovarsi davanti a un Renzi mogio e depresso resta deluso. La grave sconfitta di Piero Fassino a Torino, la valanga di voti con cui la grillina Raggi ha seppellito Roberto Giachetti, gli 11 Comuni capoluogo su 19 persi rispetto al 2011, spingono Renzi a tornare «alle origini». Allo schema rottamatorio del 2014, quando alle europee incassò il 40,8%: «La gente preferisce il nuovo all'usato sicuro. E non solo con i candidati grillini. Pure noi a Varese e a Caserta, ma anche a Milano, siamo riusciti a vincere puntando su candidati innovativi».
Come dire: non importa il colore della maglia del sindaco, ma il suo tasso di novità. E qui, Renzi, si regala una metafora gastronomica citando lo chef Bottura: «A me emozionano sempre le lasagne della nonna e continuano ad emozionarmi. Ad altri un po' meno. Ma il punto chiaro è che dobbiamo come Pd riflettere per dare una lettura non banale al voto. Bisogna coniugare i valori della nostra comunità con la capacità di aprirsi al nuovo senza scadere nel nuovismo».
Olio di palma: un test inchioda Buondì, Tegolino...
e patatine Pai.
L’olio di palma torna a fare paura. Basta una merendina contenente questo grasso tropicale e per un bambino di 5 anni la dose massima di sostanze tossiche per i testicoli e per i reni è già superata.
Va peggio ai neonati, 3 latti per bebè su 3 contengono una quantità eccessiva di pericolosi contaminanti, portati nel biberon dall’olio di palma raffinato. E non mancano biscotti e merendine con residui della lavorazione potenzialmente cancerogeni. Le nuove prove contro l’economico grasso tanto amato dall’industria alimentare emergono dalle analisi di laboratorio condotte da Altroconsumo, la più grande associazione di consumatori italiana, sui prodotti confezionati più amati da bambini e adolescenti.
Il parere dell’Efsa
Poco più di un mese fa, il 3 maggio 2016, l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha pubblicato un parere scientifico, che denuncia il rischio per la salute correlato ai consumi di prodotti alimentari confezionati contenenti alcuni “contaminanti di processo”, vale a dire generati dalla raffinazione a elevata temperatura (200 gradi) degli oli vegetali. Tra tutti i grassi esaminati, quello di palma produce la maggiore quantità di contaminanti, circa 10 volte di più di quella presente negli altri oli.
I rischi per la salute
Secondo gli studi confrontati da Efsa (piuttosto datati), i GE (glicidil esteri degli acidi grassi) sono potenzialmente cancerogeni: nei ratti hanno prodotto cancro. I 3-MCPD sono invece tossici per i testicoli e i reni. Sempre secondo l’Authority che opera su incarico della Commissione europea, i livelli di esposizione sono attualmente troppo elevati per i consumatori più giovani: lattanti e adolescenti mangiano attraverso merendine, biscotti, patatine e latte per bebè quantità eccessive di olio di palma contaminato.
Le analisi di Altroconsumo
Per verificare la portata dell’allarme Efsa, Altroconsumo ha portato in laboratorio 12 prodotti delle categorie più a rischio. L’esito è preoccupante. Le due sostanze pericolose sono presenti – spesso in misura eccessiva – anche nei cibi confezionati che troviamo allo scaffale del supermercato e acquistiamo ogni giorno per i nostri figli.
Mulino Bianco, ma non solo.
I peggiori risultati emersi dall’indagine di Altroconsumo riguardano le merendine Tegolino del Mulino Bianco e i Buondì Motta. Tra le patatine, le PAI vincono la palma nera della vergogna, mentre tra i biscotti i peggiori risultano essere gli Orosaiwa.
Il palma è onnipresente.
Se è vero che il rischio maggiore riguarda i più giovani – avvezzi a consumare merendine e patatine senza misura – e colpisce alle spalle i lattanti, attraverso i prodotti “appositamente formulati”, non va sottostimato il consumo da parte di bambini e adulti di molti altri prodotti non ancora analizzati ma contenenti olio di palma. È il caso dei dadi – sempre a base di olio di palma, come emerge dal test di Consumatrici.it – e di una varietà insospettabile di alimenti. I cornetti (o croissant) e le bevande al ginseng servite al bar, per esempio, ma anche i prodotti serviti da friggitorie e pizzerie, dalle pasticcerie nonché i piatti pronti.
Appello alle autorità
Analisi alla mano, Altroconsumo chiede ora l’intervento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che per prassi – avuta notizia di un allarme alimentare – dovrebbe ordinare campionamenti e analisi a tappeto per proteggere la popolazione. Un provvedimento atteso dal 3 maggio scorso, ma ancora mai annunciato.
Rivoluzione nei rapporti sessuali: Un nuovo preservativo potrà cambiare il sesso protetto?
Lelo, brand leader nel settore sex toys, lancia insieme all'attore sieropositivo Charlie Sheen, "Lelo Hex" un profilatto di nuova generazione, più sottile e resistente: ecco come riesce a garantire più sicurezza per le malattie sessualmente trasmissibili.
«Rivelare il mio contagio da Hiv mi ha dato un obiettivo nuovo, quello di parlare attivamente di salute sessuale. Ecco perché Lelo Hex è un progetto così importante per me. Non si tratta solo di un prodotto rivoluzionario, già pronto per l’uso: è qualcosa di completamente diverso che può contribuire a frenare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili e ridurre lo stigma che circonda l’uso dei preservativi. Se vuoi cambiare il modo in cui la gente vede i preservativi, un ottimo modo per cominciare è cambiare i preservativi».
Sono le parole di Charlie Sheen, il versatile e bravissimo attore statunitense di decine di film e serie tv – da Platoon a Wall Street passando per Essere John Malkovich fino a Spin City per cui ha vinto nel 2002 un Golden Globe – testimonial dell’invenzione lanciata nei giorni scorsi da Lelo, brand leader a livello mondiale per i prodotti per la vita intima presente in 50 mercati.
Sheen ha rivelato pochi mesi fa, nel novembre 2015 durante la trasmissione Today della Nbc, di essere sieropositivo, condizione che gli era stata diagnosticata quattro anni prima. La dichiarazione ha provocato un’improvvisa ondata di interesse online su argomenti riguardanti l’Hiv e i condom, creando in poco tempo una nuova e salvifica tendenza che gli esperti di media e salute hanno ribattezzato “effetto Charlie Sheen”. Qualche esempio?Google ha fatto segnare un picco di ricerche sull'Hiv (ben 2,75 milioni nel giorno dell'annuncio) e su altri termini collegati come preservativi, sintomi o test per l'Hiv (altri 1,25 milioni) per un lungo periodo.
Adesso Lelo promette di cambiare le carte in tavola: un paio di giorni fa ha lanciato Lelo Hex, un preservativo di nuova generazione che innova in un ambito inchiodato da 70 anni. Si tratta di un prodotto strutturalmente diverso da ciò che c’è oggi in commercio il cui obiettivo è superare i principali difetti dei preservativi. I condom, secondo alcuni, riducono il piacere del rapporto sessuale ma è anche vero che spesso si rompono e altrettanto spesso si sfilano.
«Stiamo costruendo un futuro migliore e migliorando la salute sessuale nel mondo grazie all’innovazione tecnologica e al design – ha spiegato Filip Sedic, l’inventore di Lelo Hex e fondatore di Lelo – la sfida era creare un prodotto completamente nuovo, con un materiale già approvato per la realizzazione dei condom. In modo che potessimo fare sesso in maniera appagante e sicura adesso, non tra 10 anni. Ecco perché tutte le discussioni su nuovi condom non si sono mai tradotte in un prodotto dal design rivoluzionario che possiamo trovare sugli scaffali dei negozi. Le discussioni sono importanti, ma è l’innovazione a cambiare realmente le cose».
Ci sono tuttavia voluti sette anni per sviluppare il nuovo profilattico. L’assunto è stato semplice: per rivoluzionare il preservativo non era il materiale a dover cambiare, ma la struttura. Il nuovo Hex integra infatti 350 singoli esagoni in una superficie di lattice super sottile: «C’è un motivo se gli alveari hanno la forma che hanno e se le squame dei serpenti si muovono in un certo modo – ha aggiunto Sedic – ed è perché gli esagoni sono robusti, simmetrici e si incastrano perfettamente. Sono la forma a cui la natura ricorre quando ha bisogno di leggerezza e resistenza al tempo stesso. Ecco perché la struttura del grafene, il materiale più sottile e robusto che conosciamo oggi è, indovinato, esagonale».
Dunque la chiave starebbe secondo Lelo nel design. il profilattico sfrutta una rete di esagoni dello spessore di 0.055 millimetri con pannelli ultrasottili in lattice di 0.045 millimetri, per garantire sottigliezza e robustezza. Questo permette al preservativo del futuro (anzi, del presente) di piegarsi e modellarsi sulla forma unica di chi lo indossa, e di distribuire la pressione in eccesso. Un’altra caratteristica, diciamo "antiscivolamento", è addirittura ispirata dalle gomme da bagnato delle vetture di Formula 1, che hanno una struttura che riduce il rischio di slittamento.
«Le malattie sessualmente trasmissibili sono in aumento e nuove ne stanno comparendo con una frequenza davvero allarmante - ha aggiunto Steve Thomson, capo del marketing di Lelo – allo stesso tempo, il preservativo non è stato in grado di restare al passo con i tempi, in termini di design è praticamente lo stesso degli anni ‘20. Qualcosa deve cambiare, e per questo volevamo un partner che fosse veramente coinvolto nell’argomento. La situazione personale di Charlie è il tragico risultato della salute sessuale dei nostri giorni ma Charlie è anche un simbolo di cambiamento con la forza e il coraggio di affrontare di petto grandi problemi. Ha dedicato grande passione al progetto Hex e speriamo che la sua partecipazione riporti l’innovazione al centro del dibattito».
L’iniziativa di lancio è stata battezzata Lelo Hex Appeal e consentirà a 10mila curiosi e sostenitori del progetto di ordinare e provare il preservativo, sostenendone l'arrivo in commercio. Basta collegarsi al sito di Lelo.
I finti operatori di 3 Italia, attenti alle chiamate anonime di operatori fasulli..
Attenzione, finti operatori di 3 vi propongono falsi contratti telefonici apparentemente vantaggiosi, ma poi vi prendono denaro sulla carta di credito, La 3 ha emesso questo comunicato:
"Siamo venuti a conoscenza di episodi in cui soggetti ignoti e NON autorizzati da “3”, chiamando da numero anonimo, contattano clienti o potenziali clienti, spacciandosi per funzionari dell’azienda.
Se hai ricevuto telefonate da un numero anonimo attraverso le quali ti hanno proposto la vendita di prodotti e servizi “3” o hanno cercato di ottenere i tuoi dati o altre informazioni sensibili, chiama il numero 0291131911 e segnala ad un nostro operatore quanto accaduto.
Il servizio è disponibile dal lunedì al sabato dalle 9 alle 22 e la domenica dalle 10 alle 18.
Provvederemo ad avviare le necessarie azioni di tutela, anche presso l’Autorità Giudiziaria, rispetto a comportamenti scorretti, di raggiro o di frode, che possano recare danno ai clienti e alla nostra reputazione.
Ti ricordiamo che qualora sia il servizio clienti “3” a contattarti, sul telefono verrà sempre visualizzato il numero 133 o 139.
Anche nel caso in cui il contatto venisse effettuato da partner commerciali autorizzati, il numero sarà sempre visibile e riconducibile in maniera univoca al partner stesso, che si presenterà sempre con nome e cognome operatore o codice operatore, e nome della società.
Ricorda: NON riceverai mai chiamate da numero anonimo quando a contattarti sarà “3” o un suo partner commerciale!
Importante: chiama lo 0291131911 solo per segnalare le telefonate ricevute da numero anonimo!
Per ogni altra necessità ti invitiamo a rivolgerti al servizio clienti “3” o al personale qualificato di “3” nei circa 1.500 negozi denominati “3Store” presenti sul territorio nazionale."
Ti regalerò un sorriso..
Ti regalerò un sorriso ad ogni risveglio, aspettando il tuo sguardo senza parlare. Ti regalerò un sorriso quando non avrai voglia di gioire e ti mancherà il fiato per dar luce alle tue parole. Ti regalerò un sorriso quando gli altri saranno lontani, e il mare sarà solo ad ascoltare il tuo respiro. Ti regalerò un sorriso all'alba di ogni nuovo giorno, che ti accompagnerà fino a che la notte non chiederà di addormentarsi vicino a te. Ti regalerò un sorriso per dare forza alla tua vita quando sentirai la voglia di aggredirla con i denti. Ti regalerò un sorriso per sostenere le tue scelte e dar fuoco alla tua energia. Ti regalerò un sorriso per amarti nei sogni che illuminano le nostre avventure. Ti regalerò un sorriso che spegnerà la rabbia di non potersi vivere e respirarsi. Ti regalerò un sorriso fino a rapirti l'anima e a far mio quell'incanto in cui mi trascini e mi rendi viva ogni giorno di più!
(Anonimo)
Ecco come lo preferiscono 8 donne su 10 L’uomo in spiaggia...
L’uomo in spiaggia? Depilato. Così lo preferiscono 8 donne su 10.
Glabro lui appare più giovane, sexy e sicuro di sé, secondo un sondaggio di Quanta System Observatory. Il petto villoso bocciato dal 79% del gentil sesso.
Le zone da trattare.
Ma in quali zone si trovano i ciuffi maschili «insopportabili» da guardare al mare? I peli sulla schiena sono i più sgraditi e meritano il posto d’onore (90%), a seguire i peli sui glutei (86%), facilmente celabili con un bel boxer, e quelli del petto, da far sparire per il 79% del gentil sesso. Il torace lasciato «incolto» dai maschi italici, oscura gli addominali scolpiti — quando esistono — che con fatica e sudore sono stati «coltivati» durante l’anno in palestra. Completano la top 10 del «free pelo» le braccia (71%), le gambe (64%), il ventre (56%), i piedi (53%), le mani (47%), le orecchie (45%) e il pube (41%).
I motivi e i maschi più ammirati.
I motivi per cui il glabro batte il villoso sono chiari: depilato lui appare più giovane, come indica l’87% del campione. Certo, il pelo bianco non aiuta a mascherare l’età. Poi, lui è anche più affascinante e sexy (84%), più sicuro di sé (75%). Tra le altre motivazioni indicate dalle donne del Belpaese abbiamo: il tocco di eleganza in più da depilato (66%) e il fatto che i peli danno l’impressione di essere più curati (57%) e puliti (52%). Eppure nella classifica dei 10 bellissimi da spiaggia, quelli che tutte si ammirerebbero no-stop con il binocolo non compaiono soltanto «shaved-men». Insieme a David Beckham (primo in classifica con il 56% delle preferenze), Brad Pitt (secondo in classifica con il 49%), Colin Farrell (46%), Cristiano Ronaldo (44%) e altri, ci sono i «non depilati» David Gandy (39%) e Mariano Di Vaio (36%). Il primo non è fornito di «boschetto» sul torso, ma non è neanche liscio come un bimbo. Si rade su richiesta di campagna pubblicitaria. Il secondo in una recente intervista ha affermato che quei due peli che possiede all’altezza dei pettorali non gli danno fastidio, per cui non li elimina. «Forse se ne avessi di più ci penserei», ha dichiarato Di Vaio. Come dargli torto. Le fan non gli mancano e il suo fascino non è compromesso dalla non-ceretta.
Insomma oggi non è proprio giornata... (Barzelletta)
Marco è seduto in un bar. Davanti a lui una birra. Entra Giovanni, un suo amico, vede la birra sul tavolo, la prende e la beve. Marco inizia ad infuriarsi.
Giovanni: - Ma cosa c'è? ti arrabbi così per una birra?
- Guarda, è la peggior giornata della mia vita. Tutte le cose vano in modo sbagliato.
- E Giovanni: - Ma cos'è successo?
- E Marco racconta: - "stamattina, torno a casa dal terzo turno di lavoro e trovo mia moglie a letto con un altro. Verso mezzogiorno mi chiamano quelli della mia ditta per comunicarmi che sono stato licenziato. Nel frattempo mia moglie è scappata con il suo amante e ha svuotato il conto corrente. Sono rimasto praticamente senza soldi, così ho deciso di suicidarmi perché ormai per me la vita non ha più senso.. così ho preso una corda per impiccarmi, ma la corda si è spezzata. Ho comprato una pistola e ho provato a spararmi in bocca, ma la pistola si è inceppata. Sono uscito fuori e andato a stendermi sui binari, ma sai che da noi i treni sono spesso soppressi. E così, con gli ultimi euro che mi sono rimasti in tasca, ho comprato il veleno che ho versato nella birra, e tu cosa fai?!?.. me la bevi".
Curare artrosi, colesterolo e ipertensione? Ecco come fare..
Per prepararsi al cambio di stagione, non c’è niente di meglio di una cura disintossicante, che aiuti a eliminare le tossine e fortifichi l’organismo contro le malattie. Niente di meglio, quindi, di una dieta al limone, alimento ricco di vitamina C, che aiuta a difendere il fisico dalle malattie, e di proprietà antiossidanti, che facilita il transito intestinale e l’eliminazione delle tossine. Inoltre, rende più forti e lucenti capelli e unghie.
Il limone ha una lunghissima storia come frutto pregiato e indispensabile, soprattutto per le popolazioni mediterranee. l limone possiede numerose proprietà benefiche: è battericida e antisettico, antireumatico e antiurico, diuretico e dimagrante, antiemorragico, antidiarroico e antisclerotico, ipotensivo ed epatoprotettore. Il succo di limone si rivela prezioso in tutte le infezioni (respiratorie, urinarie, vaginali, ecc.), in tutte le patologie che colpiscono le articolazioni (come, ad esempio, le artriti, le artrosi e la gotta), nelle ritenzioni idriche, nel sovrappeso e nell’obesità, nella fragilità capillare e nella tendenza alle emorragie, nel diabete e nell’arteriosclerosi, nell’ipertensione arteriosa, nelle manifestazioni cutanee come gli eczemi, l’acne e la seborrea, ecc. Nell’articolo Bicarbonato e Limone: Ecco la ricetta della longevità ho descritto come le proprietà alcalinizzanti del limone siano utili anche per trattare il cancro.
LA CURA SECONDO IL DOTT. COSTACURTA
Luigi Costacurta (1921-1991) è stato un noto naturopata, studioso di scienza della nutrizione terapeutica, famoso per le sue conferenze e il suo libro La Nuova Dietetica. Nelle sue proposte curative, la «cura dei limoni» ha sempre avuto un ruolo importante. Costacurta la consigliava soprattutto a chi soffriva di artrosi e gotta, arteriosclerosi, aumento del colesterolo sanguigno, calcoli nella cistifellea, irritazioni croniche della pelle, ipertensione arteriosa. Eccola descritta in breve.
“Diluisci il succo di mezzo/un limone in un bicchiere di acqua tiepida e bevetelo al mattino a digiuno (anche con una cannuccia, per evitare di danneggiare lo smalto). È opportuno aspettare quindici minuti prima di consumare la colazione. Ogni tre giorni aumentate la dose di un altro limone fino a raggiungere la quantità massima di 3-7 limoni, variabile in relazione alla vostra costituzione e alle vostre necessità. Dopo altri tre giorni potete iniziare il percorso inverso (ogni tre giorni eliminate un limone) per ritornare gradatamente al consumo del succo di un limone al giorno. Costacurta consigliava di proseguire con la dose minima ancora per trenta giorni.”
CONTROINDICAZIONI
Il limone, se utilizzato intensamente, presenta alcune controindicazioni. Considerato che la sua tendenza è quella di sciogliere gli addensamenti, alleggerire gli ingorghi, togliere in definitiva l’eccesso di «materia» presente nell’organismo, è ovvio che chi è di corporatura esile, si affatica rapidamente e tende a perdere peso con troppa facilità dovrà consumare il limone in modo saltuario e scegliere, per gli spuntini giornalieri, preferibilmente la frutta decisamente più dolce. Cioè, in relazione alla stagione: pesche, meloni, fichi, uva, mele, pere, ecc.
Se siamo affetti da disturbi di qualche tipo e se vogliamo comunque migliorare il nostro stato di salute, non è utile pensare prima di tutto a qualche intervento straordinario e che risolva rapidamente e miracolosamente il problema. Serve piuttosto una graduale, ma definitiva modificazione del proprio stile di vita, dato che è nelle nostri abitudini errate la causa della malattia. Tuttavia spesso iniziare queste piccole cure è uno stimolo ed è l’inizio per cambiare la propria dieta, dato che si scopre come la salute sia davvero nelle nostri mani! Nell’articolo Gli avevano dato un mese di vita. Dopo 7 anni, è vivo grazie al limone è chiaro come questo sia possibile.
CHI BENEFICIA DELLA CURA DI LIMONI
A ben vedere, una sorta di filo rosso lega tutte le proprietà del limone. Un filo conduttore che consiste nella sua capacità di contrastare e ammorbidire l’eccessivo accumulo di tossine e di materiali che appesantiscono e limitano il regolare e fluido svolgersi delle reazioni metaboliche. In definitiva, il succo di limone è un vero e proprio soffio leggero e vivificatore che attenua la pesantezza dell’organismo e ne stimola il rinnovamento.
Ecco perché beneficeranno del suo consumo regolare e delle cure del limone soprattutto le persone corpulente, con il colesterolo sanguigno elevato, con una certa tendenza alla rigidità dei vasi sanguigni e delle articolazioni. Insomma, proprio coloro che la medicina moderna definisce a rischio per patologie cardiovascolari e metaboliche.
Tuttavia se sei di corporatura magra, bere il succo di un limone tutte le mattine per un anno (all’interno di una dieta equilibrata) sarà sicuramente benefico e depurativo, piuttosto che spremere 4-5 limoni per un periodo limitato di qualche giorno. Spero eliminare le tossine e riequilibrare il sistema ormonale è la chiave per ottenere il proprio peso forma ottimale, oltre a migliorare notevolmente la propria energia mentale e fisica.
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