(1 novembre 2022) Iran: imminente attacco all'Arabia Saudita. USA, pronti....

L'Arabia Saudita ha condiviso con gli Stati Uniti informazioni di intelligence secondo le quali sarebbe imminente un attacco dell'Iran contro il regno. Lo rivelano al Wall Street Journal funzionari sauditi e americani, secondo i quali Stati Uniti, Arabia Saudita, e molti altri Stati della regione hanno alzato il livello di allerta per le loro forze militari. Il Consiglio per la sicurezza nazionale americana, rivelano le fonti al quotidiano, si è detto "preoccupato e pronto a rispondere in caso di attacco".

Alzato il livello di allarme - L'Arabia Saudita ha condiviso informazioni dell'intelligence con gli Stati Uniti mettendo in guardia da un attacco "imminente" da parte dell'Iran contro obiettivi nel Regno e in Medio Oriente, tra cui Erbil, la capitale del Kurdistan in Iraq. Secondo il " Wall Street Journal", che cita funzionari sauditi e statunitensi secondo i quali in risposta all'avvertimento, Riad, Washington e altri Paesi hanno sollevato il livello di allerta tra le proprie forze militari. Tuttavia, non sono stati forniti ulteriori dettagli a riguardo.

Per i servizi sauditi nel mirino di Teheran ci sarebbero obiettivi nel regno e a Erbil, già bersaglio di attacchi di droni e missili balistici iraniani a fine settembre. Uno di questi era stato intercettato e abbattuto da un caccia americano prima che potesse colpire le truppe Usa stanziate nella zona della città irachena. "Siamo preoccupati per il quadro complessivo e rimaniamo in contatto costante con i sauditi attraverso i canali militari e di intelligence", ha affermato un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa sottolineando che gli Stati Uniti "non esiteranno ad agire in difesa dei nostri interessi e partner nella regione".

Attacco per distogliere attenzione da manifestazioni interne - Laddove confermati, gli attacchi pianificati avrebbero come obiettivo quello di distogliere l'attenzione dalle manifestazioni a cui l'Iran assiste da settimane e di cui Paesi come Usa e Arabia Saudita sarebbero responsabili, a detta di Teheran. Il Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca si è detto preoccupato per gli avvertimenti e ha fatto sapere che e' pronto a rispondere "in difesa degli interessi e partner nella regione". L'Iran aveva da subito accusato Usa, alcuni Stati europei, Israele e l'Arabia Saudita di essere dietro le proteste per Mahsa Amini, iniziate dopo la morte della ragazza, il 16 settembre, in seguito all'arresto perché non portava il velo in modo corretto.

E il mese scorso il comandante delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, il generale Hossein Salami, ha lanciato un ultimatum a Riad a proposito della copertura delle manifestazioni da parte dei suoi media, accusando il regno di interferenze negli affari interni iraniani. L'ultimo avvertimento arriva, tuttavia, in un momento in cui la tensione tra Iran, Arabia Saudita e Stati Uniti è aumentata alla luce del sempre più netto coinvolgimento di Teheran al fianco della Russia nella guerra in Ucraina.

L'Iran accusata anche di armare la Russia - Stati Uniti e Gran Bretagna tornano anche ad accusare il regime di Teheran di continuare ad armare la Russia di Putin. La nuova minaccia sarebbe nella presunta fornitura di missili balistici a corto raggio. Gli Stati Uniti non hanno ancora avuto modo di confermare questa possibilità ma restano "preoccupati". "Continuiamo a essere preoccupati per la potenziale fornitura di missili terra-superficie alla Russia dall'Iran. Finora non abbiamo avuto conferme, ma ne siamo preoccupati", ha osservato il coordinatore delle comunicazioni strategiche del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. I missili balistici iraniani potrebbero essere dispiegati al confine settentrionale dell'Ucraina. Lo dice il portavoce dell'aeronautica militare di Kiev Yury Ignat, aggiungendo che le forze armate ucraine non sarebbero in grado di difendersi. "Utilizzeremo tutti i mezzi di protezione contro questi missili. Verranno probabilmente consegnati nel nord dell'Ucraina, da dove potranno minacciare l'intero Paese", ha spiegato, parlando di missili da "300 km" e da "700 km" di raggio. E avvertendo: "Non abbiamo una difesa efficace. In teoria è possibile abbatterli, ma in realtà è molto difficile farlo con i mezzi che abbiamo a disposizione. Abbiamo la difesa aerea, non quella missilistica", ha spiegato, stimando che la Russia abbia richiesto i missili all'Iran "perché stanno finendo le scorte dei loro Iskander".

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