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"A tutte le donne…" Lettera scritta da un uomo.


Grazie a voi, giovani Donne meravigliose, creative, Mamme esemplari, Persone che vi siete caricate di ‘tutti i mali del mondo’ (con l’aiuto interessato dei “cialtroni” che avete avuto o vicinissimo o ‘a portata tale da ferirvi’). Persone stupende cui “è stato fatto pagare un conto fin troppo salato, soltanto perchè Donne”, che non di rado avete avuto rimpianti parlando di scelte sbagliate e/o errori imperdonabili (ma quali, perdio????), che vi siete rinchiuse nella vostra solitudine più amara, talvolta anche degradante, angosciata, solo perchè dotate di una sensibilità accorata, affettuosissima, generosa, palpitante, solo perchè non riuscite a vivere “senza amare chi amate o chi amaste”!

Grazie a me ?!?!? Errabondo Cavaliere che vaga alla perenne ricerca della “parte migliore e più nobile” di me, in una malinconia che a volte mi uccide … per la visione di un Mondo crudele “per futili motivi”, irrispettoso del dolore altrui, egoista, fatuo e crudele fino alla nausea?!?!?

GRAZIE A VOI TUTTE INVECE, per tutto quanto mi avete insegnato, anche a vostra insaputa!!!
Mi avete insegnato che talvolta noi Uomini, con gesti da idiota possiamo far male dentro, che si può anche perdere l’amore originale ma l’ affetto e l’apprezzamento nò, che si può essere meno egoisti e più consapevoli di chi abbiamo al fianco per compagna, che essere Uomo “non deve significare pretendere più privilegi”, che o Uomo o Donna la sofferenza non ha sesso, che l’ anima femminile esiste ed è vasta come la mia, che il romanticismo sincero non è un cascame, ma un prezioso intreccio dell vita, e tantissime altre cose che non dimenticherò più…
Ma, soprattutto mi avete insegnato, con il vostro coraggio mai domo, che il dolore è nostro “fratello”, che la solitudine è nostra “sorella”, che ogni e qualsivoglia cattiveria “ci può anche uccidere”, che nel cielo di una notte d’ estate “possono sparire di colpo tutte le stelle”, MA MAI, MAI VIENE A CESSARE L’ INGUARIBILE E PRODIGIOSO AMORE PER LA VITA, PER LA VITA SOGNATA E PER QUELLA, PUR TRA STENTI, VISSUTA!

Vi avessi vicine, tutte, vi abbraccerei in un unico abbraccio (e che importa, la ferraglia che indosso?), avessi una bacchetta magica, vi ridarei per incanto ‘integro e puro’ ogni vostro sogno, ogni amore che ora ritenete perduto, … ma il mio Viaggio prosegue come quello di un Cavaliere Errante che non ha nè magie, nè verità indiscutibili nella sua logora bisaccia (ed è questa mia impossibilità a trasformare in realtà ciò che ciascuno di pulito sogna che mi rende più triste), ma solo malinconie e solitudini come fardello, per cui posso solo dirvi, a tutte: coraggio, Amiche mie! Coraggio!! Non rinunciate alla vostra dignità sofferta, non sminuitevi o versate lacrime inascoltate per nessuno, poichè NESSUNO, NEMMENO LA PERSONA CHE AMATE, E’ PIU’ IMPORTANTE DELLA VOSTRA MERAVIGLIOSA, TORMENTATA, INCOMPRESA, UMILIATA, DIMENTICATA, CALPESTATA, MA ETERNA E IRRIDUCIBILE, “ANIMA PELLEGRINA”!!!!

Lettera di una mamma ai propri figli.


Miei cari bambini, vi guardo ancora piccoli e indifesi, sapendo che un giorno sarete degli uomini, figli di questa società, e per voi spero nel più gran bene possibile, qualunque siano le vostre scelte spero siano sempre libere, come spero liberi e aperti di cuore e di mente sarete voi. Non so immaginare quale vita sceglierete di condurre, ma spero davvero che sia dettata da sani principi e non da falsi ideali. La società apparentemente premia il potere, il successo, il denaro, il traguardo, ma ciò che conta veramente è il percorso che farete. Trovate dentro voi stessi le vostre priorità e vivete per quelle. Non inseguite false chimere. Non guardate mai quello che faranno gli altri, ma ciò che saprete fare voi, non permettete che la vostra realizzazione personale dipenda da risultati altrui e non lasciatevi attrarre dalle scorciatoie, perchè apparentemente sembrano facili e leggere, ma i risultati migliori sono quelli che otterrete con il vostro impegno e il vostro merito. Spero che sarete sempre capaci di difendere i vostri obbiettivi e le vostre mete, qualunque esse siano, perchè questo in fondo è il senso della vita e per il quale vale la pena vivere. Prendetevi del tempo, non correte, nulla si ottiene con la fretta. Il tempo per una riflessione e per il silenzio. Quel silenzio sarà carico di mille parole.

Di me come genitore non so dare un giudizio, in fondo nessuno sa come essere padre o madre prima di diventarlo, e so che ho fatto tanti errori e altri ne farò. Forse un’abbraccio in più avrebbe fatto bene a entrambi, ma la mia mamma è stata avara di tenerezze con me, così a volte ripeto quel meccanismo di gesti essenziali, perchè non ho modelli da imitare, ma vi amo tanto e mi metterò continuamene alla prova, crescendo come mamma insieme a voi.

Un giorno vi darò questa lettera che ora scrivo in questo mio spazio leggero, ma che conserverò per voi,
sperando di vedervi sempre felici e consapevoli.
La vostra mamma.

Lettera a me stessa.. (stupenda da leggere)


Questa lettera va a me stessa… a me che, ogni volta che piango e qualcuno mi chiede cosa sia successo, mi limito a dire che mi bruciano gli occhi. Va a me… A me, che cerco di sorridere anche quando sembra impossibile, a me che guardo allo specchio e vedo le rughe dell’età, alla mia fottuta sensibilità che mi fotte nel vero senso della parola, perché fa approfittare gli altri di me. Va a me, al mio essere troppo buona e spudoratamente generosa. Va a me che quando cado trovo sempre la forza di rialzarmi, a me che guardo intorno e vedo tante, tantissime luci, una città colorata… ma poi mi guardo intorno e vedo sorrisi spenti. Questa lettera va a me, ai miei sorrisi, alle mie lacrime sprecate, alle mie grida, ai miei momenti di pazzie, ai miei momenti noiosi, semplicemente a me stessa. Va a me, che quando devo aiutare gli altri sono un’esperta e quando devo aiutare me stessa, non sono neanche una dilettante. A me, che trovo sfogo in una stupida sigaretta, a me che faccio l’indifferente e poi dopo piango, a me che quando mi trovo sola mi sento ansiosa perché i miei pensieri mi occupano la mente. A me, che do tanto amore alle persone e non vengo mai ricambiata. A me che sono stata delusa, a me… Una me che molte volte non riesco ad accettare, ma con la quale sto imparando a convivere, una me che tutti hanno cercato di cambiare, ma che nessuno è riuscito a farlo. Mi vedo… un passo dal cambiamento, dalla voglia di essere presente a me stessa, ai miei sogni. Ma come tutti i cambiamenti, prima che diventino qualcosa c’è la confusione, la paura, la solitudine. Ora mi sento persa dentro mille pensieri e parole, ma un giorno tutte queste vite che sto vivendo mi daranno ragione di quello che sono e sarò. Nel ritrovarmi mi sono accorta di aver lasciato qualcosa per strada ma è questo il momento di continuare il viaggio, con prospettive nuove. Non devo aggrapparmi solo al passato, ma devo attingere ora da me stessa, da questo mio presente, doloroso sì, ma ricco di prospettive di me, dei miei sogni, dei miei desideri; ricordo di aver letto da qualche parte: “ i sogni sono mere rappresentazioni dei nostri più reconditi desideri, né via di fuga, sono al contrario strade maestre da percorrere”. Ascolto me stessa i miei sogni, il gusto del bello che da sempre mi seduce, vela i pensieri dei miei desideri più veri, dei miei ideali, ho certezza che tutto questo non è vano, non è destinato a perdersi per sempre. Sono onde di un mare che non conosce né confini né tempeste e quando lo sconforto sarà più grande dei miei desideri allora mi affaccerò alla finestra, guarderò quella montagna che ho davanti, ascoltando il suono e godere del suo profumo, farmi accarezzare dal vento che soffia leggero, come un giorno… leggeri saranno i miei affanni. Penso che per ognuno di noi c’è un giardino, fatto di memorie, parole, profumi e suoni, che germoglia di anno in anno, attraverso il nostro cuore. Quando la vita morde ed il pianto sembra vano, là troverò sempre me stessa e chi mi ama.

I NOSTRI AMICI CI SCRIVONO: LETTERA DA UN CANE..


La mia vita dura 10-15 anni al massimo.. Ogni volta che mi separo da te per me è una sofferenza. Pensaci prima di adottarmi. Sii paziente cone me, dammi il tempo di capire cosa vuoi che faccia: la maggior parte delle persone capisce soltanto una lingua, mentre da me si pretende che ne capisca due, quella canina e quella umana. Fidati di me, perché tu sei la mia unica ragione di vita. Non restare arrabbiato con me a lungo: tu hai il tuo lavoro, i tuoi amici, i tuoi divertimenti, ma io ho soltanto te. Parla con me: anche se io non capisco le tue parole mi piace ascoltarti e riconoscerei la tua voce tra mille. Sappi che, comunque mi tratti, ti perdonerò sempre, ma non potrò mai dimenticare, e quel che mi fai mi segnerà per sempre. Prima di picchiarmi ricordati: io potrei difendermi, ma non sceglierò mai di morderti. Prima di sgridarmi perchè sono testardo, stanco o svogliato, chiediti se c'è qualcosa che non va... forse il cibo che mi dai non mi fa bene, oppure sono rimasto per troppo tempo sotto il sole o il mio cuore si sta indebolendo o sta invecchiando. Per favore prenditi cura di me quando sarò vecchio, anche tu invecchierai e avrai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te e che non ti abbandoni. Quando arriverà il giorno del mio ultimo viaggio, per favore, resta accanto a me. Non dire che non puoi sopportare di vedermi morire, non lasciare che io affronti quel terribile momento da solo. Se sarai al mio fianco sarà più facile per me lasciarti, perchè saprò che mi vuoi bene e che stai facendo quello che è più giusto per me.

Lettera scritta da una figlia a suo padre.


Cari amici miei, chi di voi non ha mai provato cosa significa avere un dolore, tanto forte e incontrollabbile da non saper come gestire. Immagino di non essere nè la sola, nè la prima, ma dopo questa premessa vi racconto, cosa stà succedendo in una parte della mia vita in terza persona.. Questa è una lettera scritta d’impulso da una figlia sconfitta, a un padre che lei sà di non poter raggiungere mentalmente, ma lo può avvicinare solo fisicamente, senza avere la certezza che lui si accorga realmente dela sua presenza.Il dubbio più grande di questa donna è che il papà, colpito da una malatia altamente inabilitante che lo rende incapace, nelle sue manzioni manuali e intellettuali anche più semplici,possa invece inconsciamente soffrire di questo allontanamento dal suo ambiente abituale e dai suoi affetti più cari. Allontanamento inaspettato, improvviso e necessario richiesto dalla stessa malattia di così grave portata che lo ha reso bisognoso di cure continue e specifiche, da fare in un ambiente idoneo. Scelte improvvise e inaspettate che hanno reso la vita, dei singoli componenti della famiglia, compresa la figlia medesima, inaccettabile e improntata sul dolore e sui dubbi, ma purtroppo come unica vita da vivere.

Papà a volte ho paura di guardarti negli occhi. Ho paura che tu mi possa rimproverare perchè non sono stata capace di accudirti, in uno dei periodi più delicati della tua vita,in cui avevi bisogno di mè, non solo moralmente ma anche materialmente. Io non sò come raccapezzarmi, non sò nè come nè cosa devo fare. Mi sento inutile, indegna del tuo affetto, ma credimi mi sforzo lo stesso a guardarti negli occhi per cercare un tuo consenso, un piccolo segno che non sto sbagliando, che non ti ho abbandonatoe che mi vuoi ancora come figlia e che mi riconosci e mi ami ancora nonostante tutto.Scusami papà, lo sò, cosa mi potersti dire? Io non sto facendo nulla per tè, non sono in grado si far nulla, se non soffrire ogni giorno della mia vita. Le mie giornate sono scandite dal passare a maledire la mia impotenza, il destino, la tua malattia, la vecchiaia, la morte che fanno parte della nostra esistenza e dobbiamo accettare, facendo buon viso a cattiva sorte, ma che nessuno si sognerebbe mai di volere.Ti voglio bene all’infinito papà di un amore immenso e puro che nutro per te perchè è nato con mè. Continuerò a guardarti negli occhi per avvicinarmi alla tua anima e non volermene se non sono come tu mi vorresti. Dalla tua bambina cresciuta ma sempre bisognosa della tua presenza e del tuo affetto Maria Marino e fiera di esserlo.

Grazie a te, donna..Lettera di Giovanni Paolo II alle donne (1995)


Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.
Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.
Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza. Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del «mistero», alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.
Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta «sponsale», che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.
Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.

Lettera della moglie al marito.. E che risposta!


Caro marito,
ti scrivo questa lettera per dirti che ti lascio per qualcosa di meglio. Sono stata una brava moglie per te per sette anni e non devo dimostrartelo. Queste due ultime settimane sono state un inferno. Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che oggi ti sei licenziato e questa e’ stata solo la tua ultima cazzata. La settimana scorsa sei tornato a casa e non hai notato che ero stata a farmi i capelli e le unghie, che avevo cucinato il tuo piatto preferito ed indossavo una nuova marca di lingerie. Sei tornato a casa e hai mangiato in due minuti, e poi sei andato subito a dormire dopo aver guardato la partita. Non mi dici più che mi ami, non mi tocchi più. Che tu mi stia prendendo in giro o non mi ami più, qualsiasi cosa sia, io ti lascio. Buona fortuna!
Firmato: la tua ex moglie P.s.: se stai cercando di trovarmi, non farlo: tuo fratello e io stiamo andando a vivere a Rimini insieme

Il marito risponde:
Cara ex moglie, niente ha riempito la mia giornata come il ricevere la tua lettera. E’ vero che io e te siamo stati sposati per sette anni, sebbene l’ideale di brava moglie, a patto che esista, sia molto lontano da quello che tu sei stata. Guardo lo sport così, tanto per cercare di affogarci i tuoi continui rimproveri. Va così male che non può funzionare. Ho notato quando ti sei tagliata tutti i capelli la scorsa settimana, e la prima cosa che ho pensato e’ stata: “sembri un uomo!”. Mia madre mi ha insegnato a non dire nulla se non si può dire niente di carino. Hai cucinato il mio piatto preferito, ma forse ti sei confusa con mio fratello, perchè ho smesso di mangiare maiale sedici anni fa. Sono andato a dormire quando tu indossavi quella nuova lingerie perché l’etichetta del prezzo era ancora attaccata: ho pregato fosse solo una coincidenza il fatto di aver prestato a mio fratello 50 euro l’altro giorno e che la tua lingerie costasse 49,99 euro.
Nonostante tutto questo, ti amavo ancora e sentivo che potevamo uscirne. Così quando ho scoperto che avevo vinto alla lotteria 10 milioni di euro, mi sono licenziato e ho comprato due biglietti per la Giamaica. Ma quando sono tornato tu te ne eri andata. Penso che ogni cosa succeda per una precisa ragione. Spero tu abbia la vita piena che hai sempre voluto. Il mio avvocato ha detto, vista la lettera che hai scritto, che non avrai un centesimo da me. Abbi cura di te! Firmato: ricco come il demonio e libero P.s.: non so se te l’ho mai detto ma mio fratello, prima di chiamarsi Carlo.. Si chiamava Carla: spero che questo non sia un problema.

"Babbo Natale, guarisci papà dal cancro". La lettera di Ronnie commuove il mondo.


LONDRA (20 novembre 2013) - «Caro Babbo Natale, quest'anno vorrei una cosa specifica. Mio padre ha un tumore al cervello. Ti prego di trovare una cura per farlo stare meglio: sarei il bambino più felice del mondo. Buon natale, cordiali saluti, Ronnie Harris». Queste sono le parole che stanno commovendo l'Inghilterra e tutto il mondo. Si tratta della lettera a Babbo Natale di un bambino di 10 anni che chiede al papà buono di far guarire il padre, di 32 anni, malato di cancro al cervello. Nessun gioco, nessuna fantastica richiesta solo il concreto desiderio della salute per il padre. La mamma racconta in lacrime a Metro di essere orgogliosa del suo bambino e conclude: «Stavo pulendo la camera di Ronnie quando l'ho trovata, infilata sotto il letto»

I NOSTRI AMICI CI SCRIVONO: LETTERA DA UN CANE..


La mia vita dura 10-15 anni al massimo.. Ogni volta che mi separo da te per me è una sofferenza. Pensaci prima di adottarmi. Sii paziente cone me, dammi il tempo di capire cosa vuoi che faccia: la maggior parte delle persone capisce soltanto una lingua, mentre da me si pretende che ne capisca due, quella canina e quella umana. Fidati di me, perché tu sei la mia unica ragione di vita. Non restare arrabbiato con me a lungo: tu hai il tuo lavoro, i tuoi amici, i tuoi divertimenti, ma io ho soltanto te. Parla con me: anche se io non capisco le tue parole mi piace ascoltarti e riconoscerei la tua voce tra mille. Sappi che, comunque mi tratti, ti perdonerò sempre, ma non potrò mai dimenticare, e quel che mi fai mi segnerà per sempre. Prima di picchiarmi ricordati: io potrei difendermi, ma non sceglierò mai di morderti. Prima di sgridarmi perchè sono testardo, stanco o svogliato, chiediti se c’è qualcosa che non va… forse il cibo che mi dai non mi fa bene, oppure sono rimasto per troppo tempo sotto il sole o il mio cuore si sta indebolendo o sta invecchiando. Per favore prenditi cura di me quando sarò vecchio, anche tu invecchierai e avrai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te e che non ti abbandoni. Quando arriverà il giorno del mio ultimo viaggio, per favore, resta accanto a me. Non dire che non puoi sopportare di vedermi morire, non lasciare che io affronti quel terribile momento da solo. Se sarai al mio fianco sarà più facile per me lasciarti, perchè saprò che mi vuoi bene e che stai facendo quello che è più giusto per me.

LETTERA DI UN FIGLIO A TUTTI I GENITORI DEL MONDO.


Non datemi tutto quello che vi chiedo. A volte chiedo solo per riscontrare quanto posso prendere. Non sgridatemi; vi rispetto meno quando lo fate e insegnate a gridare anche a me. Non vorrei imparare a farlo. Mantenete le promesse, belle o brutte. Se promettete un premio, datemelo e comportatevi così anche con le punizioni. Non mi paragonate a nessuno,specialmente a mio fratello o a mia sorella; se mi fate apparire migliore di altri,sarò io a soffrire. Non cambiate parere così spesso su ciò che devo fare; decidetevi a mantenere la vostra decisione. Permettetemi di crescere, fidandovi delle mie capacità. Se voi fate tutto al mio posto, io non potrò imparare mai. Non dite bugie in mia presenza, e non mi piace nemmeno che voi mi chiediate di dirle al vostro posto, neanche per darvi una mano. Questo mi fa sentire male e perdere la fiducia in tutto ciò che dite. Quando sbaglio ammettetelo. Questo aumenterà la mia stima per voi, mi insegnerete così ad ammettere i miei sbagli. Trattatemi con la stessa affabilità e spontaneità che avete verso i vostri amici; essere parenti non vuol dire non poter essere amici. Non mi chiedete di fare una cosa che invece voi non fate, anche se non lo dite; non farò mai ciò che voi dite ma non fate. Quando voglio condividere una mia preoccupazione con voi, non ditemi: "Non abbiamo tempo per stupidaggini" oppure "Non ha importanza, sono cose da ragazzi." Cercate di capirmi e di aiutarmi. Vogliatemi bene e ditemelo. A me piace sentirmelo dire, anche se voi credete che non sia necessario dirmelo. Abbracciatemi, ho bisogno di sentire la vostra amicizia, la vostra compagnia, in ogni momento.


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