“Vorrei una famiglia che mi amasse per sempre”



L’appello che ha commosso l’America. L’appello, accorato e sincero, è giunto di fronte alla platea di fedeli della St. Mark Baptirst Church, chiesa battista di St. Petersurg, in Florida: “Desidero una famiglia che mi ami per sempre”. A rivolgerlo è stato Davion Navar Henry Only, un ragazzo di 15 anni che ha vissuto tutta la sua vita tra orfanatrofi e case famiglia, in attesa di essere adottato. Una speranza vana, almeno sino ad oggi, tanto da spingerlo a prendere la situazione in mano e agire per conto proprio. “Accetterò chiunque, - ha detto Davion nel corso di una recente funzione domenicale - giovane o anziano, mamma o papà, bianco, nero o viola, non mi interessa nulla di tutto ciò. Dimostrerò tutto il mio apprezzamento e darò il massimo di me”.



Un sermone fuori programma che ha polarizzato l’attenzione di tutti gli Stati Uniti, tanto che il pastore è stato tempestato di telefonate, ed online è stato allestito un sito per avere informazioni più precise , mentre il ragazzo è stato invitato dalla Abc. “Se potete, prendetemi con voi e datemi tutto l’affetto e l’amore per il resto della vita - ha ribadito ai microfoni del network televisivo americano - Io prego e spero ancora”. Lo scorso giugno, determinato a ritrovare la sua famiglia originaria, Davion si è recato in una biblioteca con una copia del certificato di nascita in mano, per cercare il nome della madre naturale negli archivi online. Ha così scoperto di essere nato mentre la mamma era in prigione, alle sue spalle un passato legato agli stupefacenti e a condanne per furti e rapine. Ancor peggio, ha scoperto che la donna era morta, fra l’altro solo alcune settimane prima. Il mondo gli è crollato addosso, e lui si è messo a piangere davanti allo schermo del computer. Istanti terribili, ma poi decide di farsi forza: “Mi sono reso conto che quanto accaduto mi deve spingere a cercare equilibrio e successo nella vita, non devo prendere derive pericolose”, ha spiegato Davion, il quale è convinto che per raggiungere questi obiettivi occorra una famiglia. “Non voglio usare il mio passato come una scusa, ma come una motivazione - prosegue - voglio che la gente sappia quanto sia difficile essere orfano e vivere in strutture come quelle dove ho trascorso tutta la mia vita, a volte è una realtà che non si conosce”. Una realtà che vede protagonisti 399.548 bambini americani, ospiti di orfanotrofi e case famiglia, e con una età media di nove anni. Il ragazzo ha un sogno nel cassetto, proseguire gli studi e praticare tanto sport, oltre ovviamente ad avere la sua famiglia. “Mi aiuterebbe ad aver più coraggio ed essere più brillanti, in generale a farmi sentire meglio”, assicura il ragazzo spiegando che in fondo vuole solo ciò che gli altri coetanei fortunati hanno, ovvero “delle persone che mi vogliano bene per quello che sono, che mi stringano tra le loro braccia, mi tengano a casa, e che mi amino comunque”.

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Ipotiroidismo: come riconoscere i sintomi

Spesso l'ipotiroidismo inizia a dare segno di sé in maniera subdola, tento che spesso ci si accorge di soffrirne dopo diverso tempo dalla comparsa. Sono tanti i disturbi che possono manifestarsi, ma spesso difficilmente riconoscibili. Qui di seguito elenchiamo i principali sintomi: se da qualche mese ne sono comparsi almeno un paio e non si risolvono, è necessario andare da uno specialista. -Sonnolenza e stanchezza anche dopo aver dormito tutta la notte. -Pelle secca e ruvida. -Aumento della sensibilità al freddo. -Perdita di forze, formicolii e crampi muscolari. -Scarsa capacità di concentrazione. -Depressione. -Rallentamento del ritmo cardiaco. Perdita di memoria. Il sale iodato per non ammalarsi. La prevenzione dell'ipotiroidismo è semplicissima: sostituire il sale abituale con quello iodato. Lo dice anche l'Oms, l'Organizzazione mondiale per la Sanità, che si batte affinché questa abitudine entri in tutte le cucine. Il sale iodato si acquista anche al supermercato, è disponibile grosso e fino, si usa al posto di quello normale e va bene a tutte le età. Un consiglio? È meglio aggiungerlo sul cibo già cotto per evitare il rischio che lo iodio con il calore evapori.

Fanghi Anticellulite

Sin dall’epoca romana, se non addirittura prima, era noto che alcuni specifici fanghi di origine termale erano in grado di portare benefici alla pelle e al corpo, e persino alleviare le sofferenze provocate da determinate malattie. La moderna medicina ha confermato queste tradizioni, stabilendo che i fanghi hanno funzione curativa e addirittura anticellulite. Oggi questi rimedi naturali rappresentano quindi prodotti importanti e utili per la cura della bellezza e del proprio corpo. Quando si parla delle proprietà curative dei fanghi termali, oltre a quelle propriamente medicali, risulta subito evidente la loro più importante applicazione estetica: i fanghi anticellulite. Questa funzione ha come bersaglio principe, al di là delle altre applicazioni che trovano per il benessere della salute generale dell’organismo, la cellulite, l’inestetismo che più di ogni altro affligge milioni di donne in tutto il mondo. Si tratta infatti di un disturbo assai diffuso che colpisce l’ipoderma, il tessuto adiposo che si trova sotto il derma. E’ causato da elementi genetici, ormonali, vascolari, dallo stress, dalla vita sedentaria, dalla ritenzione idrica e dalla cattiva alimentazione. I fanghi anticellulite intervengono sul tessuto adiposo stimolando la circolazione sanguigna e l’ossigenazione cellulare e favoriscono l’eliminazione delle cellule morte che comportano l’effetto buccia d’arancia odiato da ogni donna che si rispetti, regalando alla sua pelle elasticità e tono.
Fanghi anticellulite di alga Guam Rappresentano i “fanghi anticellulite” per antonomasia, la loro immagine è legata all’idea di un corpo che meravigliosamente assume fattezze invidiabili grazie a trattamenti unici. Se non tutte, molte ci sono passate. Le donne di norma non lasciano nulla di intentato quando si tratta di forma fisica e in questo senso i fanghi Guam promettono nientemeno che la riduzione di importanti centimetri di grasso su cosce e glutei: più che un obiettivo, un miracolo. Le alghe che costituiscono questi i fanghi anticellulite vengono raccolte da maggio ad agosto dai fondali marini, lasciate essiccare e arieggiare per tre giorni all’aria aperta e poi lavorate nei laboratori industriali. Durante le giornate trascorse al sole, le alghe perdono gran parte dell’acqua e diventano secche, pronte per il trattamento, dal quale comunque escono con l’originaria abbondanza di metalli, vitamine, glucidi e altri elementi di derivazione marina. I test dimostrano che i fanghi possiedono un comprovato potenziale anti-cellulite e su soggetti di età compresa fra i 18 e i 45 anni, producono importanti effetti: miglioramento della compattezza e della elasticità cutanea e riduzione del giro coscia. Un serie di appuntamenti ciclici di quarantacinque minuti, e cellulite e grasso diventeranno soltanto un brutto ricordo. Modalità di applicazione dei fanghi anticellulite Guam Sembra semplice, ma non lo è. Almeno, non se si sceglie di applicare i fanghi da sole e, provviste di tutto l’armamentario, ci si accinge ad affrontare quella che più che un trattamento di benessere è un’avventura. Nel centro estetico, nessun problema: spogliarsi e sdraiarsi sono le sole attività richieste, al resto pensa il personale specializzato, e l’unica seccatura è attendere che il miracolo si compia. A casa, è tutt’altra storia. Tanto per cominciare, sono necessari un ampio spazio e un’ampia pazienza, poi un rotolo di pellicola trasparente, del tipo utilizzato per conservare gli alimenti…in questo caso, sarà utile per conservare qualcosa di molto importante, la nostra ciccia. Infatti, in seguito all’applicazione dei fanghi sulle parti interessate – dai ‘classici’ cosce e glutei al meno consueto addome – si avvolge il tutto nella pellicola, al fine di consentire una maggiore penetrazione della sostanza nella pelle. Per quarantacinque minuti, i fanghi ci terranno compagnia, regalandoci in alternanza sensazioni di fresco, di lieve prurito e poi ancora di fresco. Quarantacinque minuti sono lunghi, e noi siamo chiuse in bagno: come passare il tempo? Le più tranquille possono dedicarsi alla lettura, le più irrequiete alla pulizia dei possibili micro-danni causati dalle nostre manine avide di prelevare tutta la pozione dalla confezione e distratte nel toccare l’ambiente circostante nel momento in cui si avvolge la pellicola. Al termine del tempo, risciacquare le parti, con lo sfregamento manuale o il supporto di una spugna….e il gioco è fatto. Pelle più liscia e lotta alla cellulite.

Il nostro cuore si edifica sulla memoria di quegli uomini e quelle donne che ci

hanno fatto avvicinare a sorgenti di vita e di speranza a cui potranno attingere anche quelli che ci seguiranno. È la memoria dell’eredità ricevuta che dobbiamo, a nostra volta, trasmettere ai nostri figli. (Papa Francesco)

"Biru" Il merlo parlante (video)




INCREDIBILE MA VERO..Pappagallo che canta l'inno di Mameli. (video)





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