Ho visto cose che voi "umani" non potreste mai immaginare..


Ho visto lenti da sole in cerca di compagnia.
Ho visto una moschea piena di zanzare.
Ho visto pescatori morire di fame perché non sapevano che pesci pigliare.
Ho visto un uomo con un occhio pesto e uno ragù.
Ho visto un'attrice diventare porno per aver preso tutto sottogamba.
Ho visto una porta chiudersi in un ostinato mutismo.
Ho visto preti guariti negare di essere stati curati.
Ho visto un grande regista girare l'angolo.
Ho visto la Madonna di Fatima andare in vacanza a Lourdes.
Ho visto sci con attacchi epilettici.
Ho visto servizi segreti con la tazza nascosta dietro al bidét.
Ho visto un topo d'appartamento inseguito dal gatto delle nevi.
Ho visto un torero incornato dal marito di una entraineuse.
Ho visto un verme battersi per farsi chiamare single e non solitario.
Ho visto canguri aver le tasche piene dei loro figli.
Ho visto animali in via di Estinzione cambiare indirizzo.
Ho visto cannibali starnutire e dire: era una ragazza tutto pepe.
Ho visto giardinieri innaffiare le piantine della città.
Ho visto 22 giocatori di calcio dare botte ad un pallone gonfiato.
Ho visto donne di servizio apparecchiare una tavola numerica.
Ho visto dentisti estrarre la radice quadrata di un dente.
Ho visto tossici chiedere un limone per farsi una pera...
... ho visto tutto questo, ma ancora adesso non riesco a capire una cosa molto importante: ma una rosa senza spine... va a batteria?

Il contadino e il maiale.. (Barzelletta)


Un contadino, ha un maiale. Un giorno
passa un signore e dice: - Bello questo maiale, cosa gli dà da mangiare?
Il contadino: - Ah, gli dò gli avanzi, le zanzare morte, tutte le schifezze possibili. IL signore: - Aiiaiiai, non ci siamo! Sono della protezione animali! Le devo fare 1000 euro
di multa!

Due settimane dopo passa un altro signore e dice: - Che bello il suo maiale, si vede che sta bene, cosa gli dà da mangiare?
Il contadino: - Ah, vede lo tratto bene, la mattina il cappuccino
e il cornetto, a pranzo le tagliatelle col ragù e a cena la bistecca con la lattuga.

Il signore dice: - Male molto male! Ci sono dei bambini che muoiono di fame e lei dà ad un maiale queste primizie?! Sono della "fame nel mondo", le devo fare 2000 euro di multa.

Due settimane dopo passa un altro signore e dice: - Bello sto
maiale, che gli dai da mangiare? Il contadino: - Ah.. Beh io gli dò i soldi e lui se lo va a comprare da solo!

Attenti alle punture di zanzare, aiutano a diffondere il virus Zika..


Secondo una nuova ricerca, la risposta immunitaria scatenata dalle punture di insetto, che porta i globuli bianchi ad accorrere in gran numero, avrebbe invece l’effetto di favorire la riproduzione e diffusione di virus come quello di Zika.

Sono centinaia di milioni le persone che ogni anno vengono infettate tramite la puntura di un insetto, e negli ultimi anni c’è stati un aumento dell’incidenza e dell’estensione geografica della diffusione dei virus che vengono trasmessi in questo modo, che si sono spostati anche in zone più temperate. Ma cosa succede al nostro corpo quando siamo punti da una zanzara? In generale, quando siamo morsi da un insetto, questo inietta la sua saliva nella nostra pelle: è proprio la saliva a scatenare una risposta immunitaria, che fa si che alcune cellule del sangue accorrano sul luogo per combattere l’infezione. Eppure, secondo un nuovo studio pubblicato su Immunity, sarebbe proprio la reazione scatenata nel nostro corpo dalla puntura a favorire la riproduzione e la diffusione di virus, come Zika, immessi nel nostro organismo dalla saliva dell’insetto.

Nella ricerca, gli scienziati hanno usato dei topi per studiare i morsi della zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti), riconoscibile dalle macchie bianche sulle zampe e responsabile per la diffusione di malattie quali Zika, la febbre dengue e la chikungunya, una malattia febbrile acuta virale. I ricercatori hanno iniettato alcuni topi con dei virus nelle vicinanze della puntura di una zanzara, mentre un altro gruppo di topi è stato infettato senza essere stato morso. Dai risultati ottenuti, è emerso che, invece di aiutare a combattere l’infezione, alcune delle cellule del sistema immunitario vengono a loro volta infettate e iniziano erroneamente a replicare i virus. In assenza delle punture di zanzara e dell’infiammazione che causano, invece, i virus avevano problemi a moltiplicarsi: era proprio la maggiore presenza di globuli bianchi accorsi sul luogo della puntura ad aggravare l’infezione.

“Crediamo che sia il morso stesso che influenza il risultato dell’infezione,” ha spiegato Clive McKimmie, autore principale dello studio: “Questa è stata una sorpresa che non ci aspettavamo. Questi virus solitamente non infettano le cellule del sistema immunitario, e tuttavia quando queste cellule non erano presenti, la presenza del morso non alimentava più l’infezione”.

Nonostante la ricerca sia ancora nelle prime fasi e siano necessari ulteriori studi per determinare il meccanismo per cui i globuli bianchi vengono infettati, McKimmie ha aggiunto che i risultati mostrano un possibile nuovo approccio per combattere questi virus, ad esempio applicando una crema direttamente sulla puntura per sopprimere l’infiammazione prima della diffusione.

Colesterolo, uno studio rivaluta quello cattivo: "sembra combatta il cancro"


Fa discutere lo studio pubblicato sul British Medical Journal, secondo il quale lʼLdl potrebbe anche avere un effetto protettivo contro il cancro.

Livelli alti di colesterolo "cattivo" (Ldl) non rappresentano un fattore di rischio per le malattie cardiache negli ultrasessantenni, ma al contrario potrebbero avere un effetto protettivo contro diverse malattie, tra cui il cancro. E' questa la conclusione cui è giunto un gruppo internazionale di esperti che, sul British Medical Journal, ha passato in rassegna 19 diversi studi specialistici condotti su 68mila pazienti. Lo studio ha tuttavia sollevato obiezioni e dubbi nel mondo scientifico.

I dati evidenziano che il 92% degli anziani con colesterolo alto ha vissuto gli stessi o più anni rispetto a chi aveva livelli bassi di Ldl. Secondo gli autori dello studio, occorre "rivalutare la prescrizione di statine, i cui benefici sono stati esagerati". Una conclusione plausibile secondo Giuseppe Paolisso, past president della Sigg (Società italiana di gerontologia e geriatria): "Possono esserci alcuni fattori che negli adulti sono un rischio, e negli anziani no. Ad esempio il sovrappeso è un fattore di rischio per l'adulto, mentre per l'anziano ha un effetto protettivo".

Rimedio anti cancro - Secondo lo studio, gli alti livelli di colesterolo possono essere utili per prevenire altre malattie, tra cui il cancro. Tra le ricerche prese a sostegno ve ne sono due, condotte su un campione complessivo di 140mila persone, che hanno rilevato la più bassa incidenza di tumori in chi aveva il colesterolo più alto e una minore mortalità negli individui con una storia familiare di colesterolo alto. Test effettuati sui topi hanno inoltre evidenziato casi di cancro più numerosi in chi seguiva una terapia per abbassare il colesterolo.

Dubbi e obiezioni - La ricerca non ha mancato di sollevare polemiche e dubbi in seno al mondo scientifico. Secondo Jeremy Pearson, della British Heart Foundation, "la conclusione di questo rapporto è contraddetta da una grande quantità di studi che mostrano un calo del rischio di attacchi di cuore e ictus in anziani e giovani che assumono farmaci contro il colesterolo".

Il pugno riflette il nostro carattere, come chiudi il pugno emerge la tua personalità..


Avresti mai immaginato che la tua personalità potesse essere interpretata semplicemente guardando il modo in cui chiudi il pugno? Proprio così: osservando il pugno delle persone è possibile capire qualcosa in più a proposito del loro carattere. C’è chi, nel chiudere la mano, mette il pollice sotto le altre dita e chi invece lo lascia sopra: ebbene, da questo dettaglio che solo in apparenza ha poca importanza si può comprendere tanto di un uomo o di una donna.

A - Se chiudi il pugno lasciando il pollice sopra l’indice, sei un vero e proprio sognatore: la tua personalità è quella di chi si lascia andare senza troppi problemi all’immaginazione. Inoltre, ti senti al sicuro solo quando decidi di proteggerti da solo e non hai bisogno del supporto delle altre persone. Ciò non vuol dire, comunque, che le tue relazioni sociali siano complicate o poco soddisfacenti: anzi, nei rapporti con gli altri ti mostri sempre disponibile e gentile, al punto che a volte può succedere che qualcuno decida di approfittare di questa cordialità perfino eccessiva. Per quel che riguarda i rapporti di coppia e l’amore, hai problemi nel manifestare i tuoi sentimenti e nel far conoscere le tue sensazioni, ma potresti lasciarti questi problemi alle spalle tentando di essere più estroverso e libero. In conclusione, potresti essere definito come un entusiasta, una persona curiosa e avventuriera al tempo stesso.

B - Se chiudi il pugno in modo che l’indice, il medio e l’anulare siano abbracciati dal pollice, sei una persona di talento. E, in più, sei molto consapevole del tuo talento, nel senso che ti senti molto sicuro di te e non fai niente per nasconderlo. Puoi ritenerti estroverso e, soprattutto, uno stakanovista, un lavoratore che non conosce la fatica: anche per questo motivo quando hai in mente un obiettivo da raggiungere cerchi di ottenerlo con tutta la caparbietà di cui sei capace. Al di là di questa scorza dura e solida, ad ogni modo, c’è un cuore molto sensibile: lo si nota nella paura che ti frena quando sei in procinto di conoscere novità che potrebbero avere un esito negativo. Sei titubante anche sul fronte amoroso e non è raro che tu subisca i condizionamenti degli sbagli che hai commesso in passato: meno male che c’è il tuo carattere estroverso a bilanciare il tutto.

C - Se chiudi il pugno in modo che il pollice sia nascosto sotto le altre dita, la versatilità e la flessibilità sono i tratti distintivi della tua personalità: una peculiarità del tuo carattere è rappresentata dalla tua evidente capacità di adeguarti ai cambiamenti della tua esistenza e alle diverse situazioni della vita.

Attenzione donne, ecco le malattie per chi lavora troppe ore..


Le malattie che colpiscono le donne che lavorano troppo.

Mettendo in correlazione gli orari di lavoro e i problemi di salute comparsi al giro di boa dei 40 e 50 anni, è emerso che le donne che lavorano per più di 60 ore a settimana, a distanza di trent'anni vedono triplicare le probabilità di sviluppare di diabete, cancro, malattie cardiovascolari e artrite: il rischio inizia a salire una volta superate le 40 ore lavorative settimanali e si impenna in maniera più decisa quando si va oltre le 50 ore.

La donna non lavora solo a casa, sempre più difficile conciliare lavoro e famiglia e c'è bisogno di un aiuto almeno da parte degli Stati, altrimenti la qualità della vita non potrà che peggiorare. Il professor Allard Demba, autore principale dello studio, ha dichiarato: "Le donne non si rendono conto che il troppo lavoro, potrà danneggiare gravemente la loro salute nel futuro". Le più stacanoviste dal punto di vista professionale rischiano infatti di pagare un prezzo salato in termini di salute: sono più esposte delle coetanee a seri problemi, inclusi tumori e cardiopatie. Questa differenza di risultati tra uomini e donne viene spiegata dai ricercatori col fatto che le donne devono conciliare il lavoro anche con il menage familare e le faccende domestiche e quindi soffrono particolarmente di un aggravio del lavoro in ufficio. Si parla di patologie croniche e sesso femminile e secondo lo studio apparso sul 'Journal od Occupational and Environmental Medicine' è proprio la donna a subire questo genere di malattie degenerative mentre il sesso maschile è meno esposto a questo rischio. "Le donne di 20-30 e 40 anni inconsapevolmente stanno aprendo la strada" a una serie di problemi "più avanti negli anni".

Gli uomini che lavoravano più a lungo avrebbero invece visto aumentare il rischio di artrite, mentre quelli che lavoravano dalle 41 alle 50 ore settimanali avrebbero visto ridursi il rischio di malattie cardiache, malattie polmonari e depressione. E non è detto che i problemi si manifestino subito, per lo studioso "le persone non pensano a come le loro prime esperienze professionali possono influire sulla salute nel corso della vita". Insomma, più stress meno salute. (Articolo di: Machelli Zaccheo 23 Giugno, 2016. Del professor Allard Demba, autore principale dello studio.)

Gambe gonfie e insuf. venosa: ecco tutti i cibi da evitare...


A quante sarà capitato di tornare a casa la sera, dopo un’intensa giornata di lavoro, con gambe gonfie, arrossate, stanche e dolenti, specialmente nel periodo estivo. Una problematica comune a moltissime donne, un disturbo che può risultare fastidioso e portare, nel tempo, anche a conseguenze più importanti. Si tratta dell’insufficienza venosa, ovvero un ritorno difficoltoso del sangue verso il cuore, quindi con una circolazione alterata a livello degli arti inferiori. Quali sono i sintomi e le cause dell’insufficienza venosa e, soprattutto, come intervenire con l’alimentazione? Quali sono i cibi da evitare?

Di seguito, qualche consiglio utile per delle gambe sempre in forma, le definizioni sull’insufficienza venosa e i consigli più utili per la propria dieta.
Insufficienza venosa, sintomi e cause:
Per insufficienza venosa si è solitamente soliti indicare una più lenta circolazione locale, con un ridotto di sangue venoso verso il cuore. Questa condizione è molto frequente, soprattutto nel sesso femminile, e coinvolge di solito gli arti inferiori: per diverse cause, sia ereditarie che fisiologiche, il sangue fatica a risalire le gambe, un fatto che determina alcuni fastidiosi disturbi.

Fra i sintomi più evidenti, il gonfiore e il senso di pesantezza sono i più frequenti. Le gambe possono quindi apparire dolenti e arrossate, possono comparire dei fastidiosi crampi e, non ultimo, non capita di rado si avvertano dei formicolii. Ancora, coinvolgendo direttamente la circolazione, il disturbo può comportare la comparsa di capillari in evidenza nelle prime fasi, ma anche nel tempo contribuire all’apparizione di vene varicose, iperpigmentazione della cute e, nei casi più gravi, ferite e ulcere.

Le cause sono le più svariate anche se, fatta eccezione per precise condizioni patologiche determinate dal medico, nella maggior parte dei casi attengono allo stile di vita. A partire dalla sedentarietà dovuta dalle esigenze moderne, quali il dover rimanere sedute per più di otto ore alla scrivania dell’ufficio, ma anche il ricorso a calzature scomode e tacchi alti, il sovrappeso, un’alimentazione poco equilibrata, la scarsa idratazione e vizi dalle conseguenze negative come fumo e alcol.
Insufficienza venosa e alimentazione, cibi da evitare:
Come già accennato, il disturbo dell’insufficienza venosa è legato anche, e soprattutto, con il controllo dell’alimentazione. Sovrappeso e obesità, caricando gli arti inferiori di lavoro extra, possono decisamente rallentare il percorso del sangue nelle gambe, rendendo particolarmente difficoltoso il suo normale ritorno verso il cuore. È quindi fondamentale elaborare una dieta priva di tutti quei cibi che contribuiscono all’accumulo di peso, ma anche al sovraccarico di vene e arterie. Bisognerà perciò ridurre l’apporto di elementi dannosi come i grassi saturi, preferendo un approccio più equilibrato all’alimentazione sul modello della dieta mediterranea.

Nel controllo della dieta in caso di insufficienza venosa è quindi consigliato eliminare o ridurre, anche dopo aver vagliato il parere del medico, i seguenti cibi:
                                                                                             1 - Sale: una dieta ricca di sale, soprattutto nei mesi più caldi dell’anno, può contribuire alla comparsa di disturbi venosi agli altri inferiori. Meglio, allora, sostituire con delle spezie, dal medesimo effetto al palato: fra le tante, curcuma e zenzero;

2 - Zuccheri semplici: meglio ridurre il consumo di zuccheri semplici qualora si soffra di problemi di gonfiore alle gambe, poiché questi contribuiscono al rapido accumulo di peso. Meglio perciò controllare l’assunzione di bibite zuccherate, sciroppi, aromatizzanti e dolci da forno;

3 - Grassi saturi: nemici di vene e arterie, contribuiscono in modo preponderante ai problemi di circolazione, nonché all’accumulo di peso. Fra questi burro, lardo e strutto;

4 - Grassi trans e idrogenati: come i precedenti, contribuiscono ai disturbi della circolazione e incentivano l’accumulo di adipe. Fra i tanti, margarina ma anche biscotti di produzione industriale, merendine e fritti con oli meno raffinati rispetto all’extravergine di oliva;

5 - Fast e junk food: queste categorie alimentari rappresentano praticamente la somma delle precedenti, poiché ricchi di grassi saturi e idrogenati, nonché preparati con oli poco raffinati. Tra gli elementi possibilmente da eliminare, hamburger, patatine fritte, condimenti come salse ketchup e maionese, nonché le carni rosse.

Come già accennato, un’alimentazione sullo stile della dieta mediterranea è già equilibrata e fornisce tutta la protezione adatta per il benessere di vene e gambe. Si consiglia di aumentare il consumo d’acqua, almeno di 1,5 litri al giorno, poiché l’idratazione è fondamentale per un buon funzionamento del sistema cardiovascolare. Inoltre, via libera anche a verdura a foglia verde – dalla lattuga ai broccoli, dagli spinaci al finocchio – ma anche alla frutta secca. I frutti di bosco, i mirtilli in particolare, sono da sempre consigliati per migliorare la circolazione. Infine utile è anche il pesce, grazie al suo carico di Omega-3.

Curare la propria alimentazione è molto importante per chi soffre di insufficienza venosa, ma a volte può non bastare. Un valido aiuto per questa patologia può essere l’utilizzo di prodotti a base di Centella Asiatica come Centellase Vital Gambe cremaGel, una cremaGel indicata qualora si presentino disturbi o affezioni a carico del sistema circolatorio che si manifestano con pesantezza ed affaticamento di gambe e caviglie.

Le informazioni riportate su questo sito sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, rivolgetevi sempre al vostro medico.

Renzi: «Dimettermi? Non ci penso neppure. Non fatemi ridere»


ROMA «Dimettermi? Non ci penso neppure. Cambiare l'Italicum? Non fatemi ridere»
Renzi: non è voto di protesta e mi tengo il doppio incarico.

ROMA «Dimettermi? Non ci penso neppure. Cambiare l'Italicum? Non fatemi ridere». Matteo Renzi, dopo la batosta di Roma e soprattutto di Torino, non batte in ritirata. Tantomeno apre a quella parte della minoranza Pd che invoca la rinuncia al doppio incarico e sostanziali ritocchi alla legge elettorale. Il premier-segretario piuttosto contrattacca, torna a vestire i panni del rottamatore come ha fatto capire nella lunga notte di domenica: «Bisogna innovare, innovare, innovare. Perché dietro ai risultati di queste elezioni non ci sono la protesta, la rabbia, il populismo. C'è la voglia di cambiamento. Ha vinto chi ha saputo interpretare meglio l'ansia di cambiare». E, in nome del fair play, dell'«onestà di dire che ho perso quando ho perso», Renzi cita Virginia Raggi e s'inchina alla vittoria dei grillini: «Il successo dei Cinquestelle è netto e indiscutibile, come è innegabile che questo voto abbia anche una valenza nazionale e non solo territoriale».

L'occasione per parlare alla stampa è data dall'incontro con lo chef campione del mondo Massimo Bottura. Nella sala dei galeoni, al primo piano di palazzo Chigi, Renzi si presenta ostentatamente allegro e festoso. Scherza. Fa battute. Si guarda bene però dall'entrare nel dettaglio delle richieste di Bersani & C. Rinvia la resa dei conti alla riunione della Direzione anticipata a venerdì: «Se ho fatto bene o male? Ne discuteremo in modo vero, franco e sincero tra quattro giorni. Nessuno deve drammatizzare il voto dei ballottaggi, ma nessuno deve minimizzare. E poi la Direzione si farà il giorno di San Giovanni e a Firenze si dice: San Giovanni non vuole inganni. Sarà un giorno meraviglioso...».

Insomma, chi pensava di ritrovarsi davanti a un Renzi mogio e depresso resta deluso. La grave sconfitta di Piero Fassino a Torino, la valanga di voti con cui la grillina Raggi ha seppellito Roberto Giachetti, gli 11 Comuni capoluogo su 19 persi rispetto al 2011, spingono Renzi a tornare «alle origini». Allo schema rottamatorio del 2014, quando alle europee incassò il 40,8%: «La gente preferisce il nuovo all'usato sicuro. E non solo con i candidati grillini. Pure noi a Varese e a Caserta, ma anche a Milano, siamo riusciti a vincere puntando su candidati innovativi».
Come dire: non importa il colore della maglia del sindaco, ma il suo tasso di novità. E qui, Renzi, si regala una metafora gastronomica citando lo chef Bottura: «A me emozionano sempre le lasagne della nonna e continuano ad emozionarmi. Ad altri un po' meno. Ma il punto chiaro è che dobbiamo come Pd riflettere per dare una lettura non banale al voto. Bisogna coniugare i valori della nostra comunità con la capacità di aprirsi al nuovo senza scadere nel nuovismo».

Olio di palma: un test inchioda Buondì, Tegolino...



e patatine Pai.

L’olio di palma torna a fare paura. Basta una merendina contenente questo grasso tropicale e per un bambino di 5 anni la dose massima di sostanze tossiche per i testicoli e per i reni è già superata.
Va peggio ai neonati, 3 latti per bebè su 3 contengono una quantità eccessiva di pericolosi contaminanti, portati nel biberon dall’olio di palma raffinato. E non mancano biscotti e merendine con residui della lavorazione potenzialmente cancerogeni. Le nuove prove contro l’economico grasso tanto amato dall’industria alimentare emergono dalle analisi di laboratorio condotte da Altroconsumo, la più grande associazione di consumatori italiana, sui prodotti confezionati più amati da bambini e adolescenti.

Il parere dell’Efsa
Poco più di un mese fa, il 3 maggio 2016, l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha pubblicato un parere scientifico, che denuncia il rischio per la salute correlato ai consumi di prodotti alimentari confezionati contenenti alcuni “contaminanti di processo”, vale a dire generati dalla raffinazione a elevata temperatura (200 gradi) degli oli vegetali. Tra tutti i grassi esaminati, quello di palma produce la maggiore quantità di contaminanti, circa 10 volte di più di quella presente negli altri oli.

I rischi per la salute
Secondo gli studi confrontati da Efsa (piuttosto datati), i GE (glicidil esteri degli acidi grassi) sono potenzialmente cancerogeni: nei ratti hanno prodotto cancro. I 3-MCPD sono invece tossici per i testicoli e i reni. Sempre secondo l’Authority che opera su incarico della Commissione europea, i livelli di esposizione sono attualmente troppo elevati per i consumatori più giovani: lattanti e adolescenti mangiano attraverso merendine, biscotti, patatine e latte per bebè quantità eccessive di olio di palma contaminato.

Le analisi di Altroconsumo
Per verificare la portata dell’allarme Efsa, Altroconsumo ha portato in laboratorio 12 prodotti delle categorie più a rischio. L’esito è preoccupante. Le due sostanze pericolose sono presenti – spesso in misura eccessiva – anche nei cibi confezionati che troviamo allo scaffale del supermercato e acquistiamo ogni giorno per i nostri figli.

Mulino Bianco, ma non solo.
I peggiori risultati emersi dall’indagine di Altroconsumo riguardano le merendine Tegolino del Mulino Bianco e i Buondì Motta. Tra le patatine, le PAI vincono la palma nera della vergogna, mentre tra i biscotti i peggiori risultano essere gli Orosaiwa.

Il palma è onnipresente.
Se è vero che il rischio maggiore riguarda i più giovani – avvezzi a consumare merendine e patatine senza misura – e colpisce alle spalle i lattanti, attraverso i prodotti “appositamente formulati”, non va sottostimato il consumo da parte di bambini e adulti di molti altri prodotti non ancora analizzati ma contenenti olio di palma. È il caso dei dadi – sempre a base di olio di palma, come emerge dal test di Consumatrici.it – e di una varietà insospettabile di alimenti. I cornetti (o croissant) e le bevande al ginseng servite al bar, per esempio, ma anche i prodotti serviti da friggitorie e pizzerie, dalle pasticcerie nonché i piatti pronti.

Appello alle autorità
Analisi alla mano, Altroconsumo chiede ora l’intervento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che per prassi – avuta notizia di un allarme alimentare – dovrebbe ordinare campionamenti e analisi a tappeto per proteggere la popolazione. Un provvedimento atteso dal 3 maggio scorso, ma ancora mai annunciato.

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