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LA SCIENZA DIMOSTRA CHE FARE L’AMORE FA BENE AL CERVELLO: ECCO GLI 8 EFFETTI POSITIVI
Fare l’amore fa bene al cervello, ma in generale alla salute. Che avesse tanti benefici lo sapevamo già, ma una ricerca dimostra nuovi effetti positivi sul cervello connessi all’attività sessuale. Scopriamoli insieme.
Fare l’amore fa bene all’umore, ci aiuta a bruciare un discreto numero di calorie, e a quanto pare influisce positivamente anche sul cervello, a entrare nei dettaglio è Barry R. Komisaruk, un noto professore di psicologia della Rutgers University di Newark, nel New Jersey, che ha pubblicato proprio di recente i risultati di uno studio che analizza gli effetti del sesso sul cervello umano.
1) Il sesso è come una droga, ci fa sentire bene, per cui più ne facciamo più ne vogliamo. Il piacere che ne otteniamo deriva dal rilascio di dopamina, neurotrasmettitore che attiva il centro che percepisce la ricompensa nel cervello. Non è esattamente come assumere droghe ma agisce più o meno come la caffeina e il cioccolato.
2) Il sesso può anche rivelarsi un importante antidepressivo. Secondo un altro studio pubblicato nel 2002 chi aveva riferito di rapporti sessuali senza preservativo, riportava anche sintomi minori di depressione rispetto a chi invece lo aveva usato. In quella situazione i ricercatori avevano ipotizzato la presenza nello sperma di sostanze che pare abbiano proprietà antidepressive, se vengono assorbite dal corpo dopo il sesso. Inoltre, è chiaro, che l’umore in un certo senso viene influenzato dall’uso del preservativo, che comunque rimane l’unico modo per prevenire le malattie a trasmissione sessuale.
3)Ma ci sono anche degli svantaggi, perché se è vero che le sostanze che ci fanno stare bene durante l’amplesso sono al massimo, dopo si scatena una sorta di disforia post-coitale, quel senso di tristezza che in un’altra ricerca molte donne avevano riferito dopo i rapporti, e che potrebbe comunque essere collegato a sentimenti disattesi o rimpianti.
4) Il sesso come antidolorifico. Insomma la vecchia scusa del mal di testa non può più funzionare. Secondo uno studio tedesco del 2013, molto spesso chi soffre di emicrania dopo un rapporto sessuale percepisce una totale assenza del dolore o uno sgravio parziale. Altri studi dimostrano inoltre che la stimolazione della zona erogena del punto G a quanto pare aumenta la soglia del dolore.
5) Soffrite di amnesia? Non preoccupatevi, tutta colpa del sesso, non sempre ma è una cosa possibile. Ogni anno almeno 7 persone su 100.000 vivono l’esperienza dell’amnesia transitoria globale, che secondo gli esperti non è attribuibile a una qualsiasi altra condizione neurologica. Al contrario questo tipo di situazione potrebbe essere causata dal sesso vigoroso, e la dimenticanza può durare pochi minuti ma anche qualche ora.
6) Però può anche succedere il contrario, ovvero che il sesso migliori la nostra memoria, o almeno questi sono stati i risultati di uno studio sperimentato nel 2010 sui roditori: i più attivi sessualmente hanno subito un aumento dei neuroni dell’ippocampo, la regione del cervello associata alla memoria.
7) Lo stesso studio, ha inoltre dimostrato che il sesso può avere degli effetti calmanti, e altre ricerche hanno confermato che chi ha appena avuto un rapporto sessuale, riusciva anche a rispondere meglio alle situazioni stressanti.
8) Infine il sesso non solo dà sonnolenza ma favorisce anche il riposo, potrebbe quindi rivelarsi un ottimo rimedio contro l’insonnia. In realtà questa possibilità riguarda maggiormente gli uomini e gli scienziati sostengono che sia dovuta al fatto che la corteccia prefrontale tende a calmarsi dopo l’eiaculazione, che insieme al rilascio di ossitocina e serotonina spiegherebbe come mai gli uomini dopo tendono ad appisolarsi.
Per assicurarsi un cervello giovane dopo i 50 anni bisogna...
Per assicurarsi un cervello giovane in età anziana bisogna fare sport quando si è nella mezza età: lo dimostra un ampio studio finlandese durata oltre 25 anni, che ha coinvolto 3.050 coppie di gemelli, pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease. I ricercatori, guidati da Paula Iso-Markku dell’Università di Helsinki, hanno prima tracciato il livello di attività fisica che ciascun volontario svolgeva intorno ai 40-50 anni. Oltre 25 anni dopo, tutti i volontari sono stati sottoposti a test cognitivi per stimare il rischio individuale di deficit cognitivo lieve, una condizione che fa spesso da apripista alla demenza vera e propria.
Uno strumento di prevenzione.
È emerso che, a parità di tutti i fattori che possono entrare in gioco nell’invecchiamento del cervello (malattie croniche come ipertensione o diabete, obesità, vizio del fumo o dell’alcol) e indipendentemente da sesso e livello di istruzione, gli individui che erano fisicamente attivi nella mezza età (svolgendo un’attività fisica moderatamente intensa), da anziani presentavano un rischio ridotto di declino cognitivo. In particolare, quando gli autori hanno confrontato il rischio di deficit cognitivo di un partecipante rispetto al suo gemello, si è visto che chi faceva sport 25 anni prima presentava una mente più giovane del sedentario. Dunque l’attività fisica costituisce uno strumento di prevenzione importante, concludono i ricercatori finlandesi, con un impatto potenzialmente notevole sull’incidenza della demenza, malattia che ad oggi resta senza una cura.
Vantaggi dello sport in età matura.
«Il lavoro conferma quanto risulta da altri studi precedenti riguardo ai benefici dell’attività fisica per il cervello nell’età matura - spiega Gianfranco Beltrami, medico dello sport e docente del corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università di Parma -. Il movimento agirebbe anche prevenendo i depositi di sostanza amiloide causa dell’Alzheimer nell’anziano, aumentando la vascolarizzazione cerebrale, potenziando le connessioni sinaptiche e favorendo la neurogenesi, vale a dire la produzione di nuove cellule nervose. Per ottenere questo scopo l’attività deve essere continuativa e regolare, almeno tre volte alla settimana, di intensità almeno moderata e comprendere esercizi sia di tipo aerobico che di mantenimento e sviluppo della forza». (Fonte: CORRIERE DELLA SERA)
Mai così male in Italia: debito pubblico arriva alla cifra astronomica di 2.252,2 miliardi di euro, Una cifra...
Una cifra astronomica che fa venire il mal di testa solo a pensarci. Il debito pubblico italiano, a luglio, è arrivato alla stratosferica cifra di 2.252,2 miliardi di euro. Si tratta di 3,4 miliardi di euro in più rispetto al precedente mese di giugno. È quanto si può leggere sul bollettino statistico della Banca d’Italia, che quantifica anche in ben 80,5 miliardi di euro l’aumento di debito delle amministrazioni pubbliche italiane nel periodo compreso tra gennaio e luglio 2016.
Le cose non sono poi così rosee.
Insomma, le cose non sono poi così rosee per l'Italia, ed il debito pubblico continua ad aumentare: sembra quasi non avere limiti. Ma cos’è il debito pubblico? È quel debito contratto da uno Stato nei confronti di altri soggetti nazionali o esteri, che hanno sottoscritto un credito con lo stesso, attraverso l’acquisizione di obbligazioni o titoli di Stato, destinati a coprire il fabbisogno di cassa statale, nonché l'eventuale deficit pubblico, ossia l’eventuale disavanzo tra uscite ed entrate nel bilancio di un determinato Paese.
L'abbattimento del debito pubblico: una necessità.
Possibile che non si riesca ad invertire la rotta? Sono decenni, ormai, che questa cifra, divenuta davvero astronomica, continua ad aumentare senza che nessun governo riesca realmente a ribaltare la situazione, puntando ad una diminuzione. Pare evidente, infatti, che con un debito pubblico ridotto si potrebbe pensare, ad esempio, ad una politica fiscale diversa, improntata su un’importante riduzione delle tasse alle imprese, che rappresenterebbe un volano sicuro verso la ripresa economica. In questo modo, invece, si rischia solo di avvitarsi su se stessi, finendo in una fase depressiva senza fine. L’abbattimento del debito pubblico non è più una possibilità, ma è ormai diventato una necessità. Lo dobbiamo fare per noi stessi, ma soprattutto per chi verrà dopo di noi. Le future generazioni hanno diritto di ritrovarsi un Paese con i conti sotto controllo, che permetta loro di esprimersi al meglio. In questa situazione, i vincoli sono troppi ed eccessivi. Per chiunque.
Lei tradisce il marito, e nasconde l’amante nell’armadio… Ahahahah. (Barzelletta)
Una donna, quando suo marito è al lavoro, riceve in casa il suo amante, e non sa che il figlio di 9 anni si nasconde dentro all’armadio della camera da letto.
Un giorno il marito rientra a casa prima, e non avvisa la moglie, così nasconde l’amante dentro l’armadio, lo stesso armadio in cui c’è il bambino.
Il piccolo dice: “Che buio che c’è qui…” e l’uomo, colto alla sprovvista fa: “Eh sì, è proprio vero…”.
Il ragazzino: “Io ho una bella mazza da baseball…” e l’uomo: “Bene, che bello…” poi il ragazzino chiede: “Vuoi comprarla?” la risposta dell’uomo: “No, grazie…” e il bimbo: “Ma guarda che là fuori c’è mio padre…” e l’uomo: “E va bene, quanto vuoi per la mazza?” e il ragazzino risponde: “750 euro!” e l’affare viene concluso.
Qualche giorno dopo, il marito della donna torna nuovamente prima dal lavoro, e il suo amante si nasconde di nuovo nell’armadio. Si ripete la scena del ragazzino, ancora una volta nascosto anch’egli nell’armadio ed esordisce nuovamente dicendo: “Com’è buio qui dentro…”, e questa volta vende all’amante della moglie un guanto da baseball per 250 euro.
Qualche settimana dopo, il marito di lei dice al figlio: “Prendi il tuo guanto e la tua mazza, andiamo a fare qualche lancio al parco!” e il ragazzino: “Non li ho più, li ho venduti…” e il padre: “Ma… come li hai venduti? E quanti soldi ti sei fatto?” e lui tutto fiero risponde: “Mille euro!”.
Il padre allora: “Figlio mio è peccato approfittare dei propri amici, ciò che hai fatto non è bello, è molto di più di quanto li ho pagati io… Adesso andremo assieme in chiesa e ti confesserai”.
Recatisi in chiesa, il padre porta il ragazzino in confessionale, lo fa entrare e poi chiude la porta. “Come è buio qui dentro…” dice il ragazzino. E il prete: “Ah, per favore non ricominciamo, eh!…”.
Quando il Web ti uccide: Tiziana Cantone, 31 anni, si è tolta la vita dopo la...
Tiziana Cantone, 31 anni: si è tolta la vita dopo la diffusione di un suo video hard in internet.
Ogni clic una pietra, Tiziana è morta così, lentamente, una lapidazione ai tempi dei social. Quel video hard che aveva girato per provocare l’ex fidanzato era diventato virale sul web. Quella frase: «Hai fatto il video? Bravo», trasformata in un meme, in un tormentone. Il tribunale di Napoli Nord le aveva accordato il diritto all’oblio, ordinando a colossi come Facebook di rimuovere pagine, tag post, foto e video, tutti offensivi, a lei dedicati. Ma Tiziana sapeva che era impossibile cancellare tutta questa storia, ricominciare da capo.
Non bastava il provvedimento, neanche il cambio del cognome. Si sarebbe portata dietro quell’errore tutta la vita. «Abbiate pietà di noi», dice la madre chiusa nel suo dolore nella villetta a Mugnano dove era andata a vivere con la figlia per sfuggire agli sguardi del paese, Casalnuovo di Napoli. Insieme a lei ci sono l’anziana madre, i fratelli. Tanti amici arrivano ad abbracciarli. Dicono tutti che Tiziana era splendida ma fragile. «Soffriva molto per quello che era successo», dice una parente. «Non riusciva a tirarsene fuori». Era diventata un’ossessione, tutto il giorno a controllare il web, a vedere cosa c’era ancora, cosa si diceva di lei. E spesso erano insulti terribili, alcuni anche ieri: c’è chi non si è fermato neanche davanti alla morte.
Tiziana viveva sui social, come tanti. Ma per chi come lei è nata in un «non luogo» come la periferia di Napoli è meno facile farne a meno. Il «luogo» dove incontrarsi diventa quello spazio senza confini e senza regole. E non importa quanti anni hai. Tiziana aveva 31 anni, non era quindi un’adolescente quando un anno e mezzo fa aveva deciso di fare il video hot per condividerlo su WhatsApp con cinque uomini. Ma nessuno aveva il diritto di approfittarne di scaricarle addosso cattiveria pura. Un foulard annodato al collo nella cantina di casa è stato l’unico modo che ha trovato per chiudere con quelle pagine virtuali e con una vita che le aveva regalato la bellezza, una famiglia affettuosa, ma nessuna sicurezza. Ci aveva già provato.
Quando cinque giorni fa è arrivata l’ordinanza, Tiziana non è stata contenta. In quelle pagine vi è il riconoscimento del diritto all’oblio, ma anche il riconoscimento che la giovane ha «effettuato volontariamente» i sei video che la ritraevano durante «il compimento di atti sessuali» e in seguito, «a cinque persone con cui intratteneva una corrispondenza telematica». Filmati in cui l’ex fidanzato veniva preso in giro, chiamato cornuto. E lui dalla sua pagina Facebook era intervenuto nei giorni in cui il video stava scalando la hit virtuale: «Non ho mai usato Facebook per cose mie personali e mai più lo farò ma visto e considerato che vi state divertendo così tanto bastardi e non vedevate l’ora di colpire e fare i fenomeni dietro WhatsApp a godere delle disgrazie degli altri senza saper quale sia il becco della verità... Ma state attenti che vi becco e vi becca anche la polizia».
Intanto gli inquirenti ascolteranno lui per capire bene quale sia stato il suo ruolo in questa vicenda. Come ascolteranno, una volta individuati, i cinque uomini destinatari del messaggio con il video spedito dalla Tiziana.
Sapevate che il colore degli occhi influenza la nostra vita e la nostra personalità...
Il colore degli occhi, scientificamente, E un tratto poligenico , Che Deriva cioè da Più geni. I tre geni conosciuti, per ora, nell'uomo, Sono Responsabili dei tre Principali colori degli occhi: marrone, verde e azzurro. Il Più diffuso al mondo è il marrone, il Che in molte Aree della Terra è L'Unico Presente nell'iride.
Affidabile o no? Sono i Tuoi occhi a stabilirlo.
Secondo un recente studio di un'università di Praga su ciò che può rendere una persona più o meno affidabile il colore degli occhi gioca un ruolo importante.
Gli occhi marroni:
gli occhi marroni denotano intelligenza, simpatia e bellezza interiore. Ma anche pigrizia, e una certa tendenza all’inconcludenza. Queste persone hanno un enorme successo in campo sentimentale, grazie anche alla loro garbatezza e disponibilità, e sono in genere brillanti e simpatiche.
Gli occhi grigi:
in quanto poco diffusi, soprattutto nell’area mediterranea, denotano rarità. Affidabili e sincere, queste persone si fanno amare dal partner per la loro semplicità. Le donne sono molto affascinanti, gli uomini dolci e simpatici.
Gli occhi neri:
appartengono alle persone pragmatiche, che si cimentano nelle situazioni, dando il massimo. Eccellono nelle attività sportive, sono sicuri di sé, impavidi e superbi. Amano la competizione ed aspirano al primato. Eccentrici, adorano attirare l’attenzione e spesso, per questo, rischiano di essere considerati dei freddi calcolatori.
Gli occhi azzurri:
sono simbolo di fascino. Chi li possiede è una persona tendenzialmente gelosa di tutto ciò che ha, ma non del proprio partner, verso il quale mostra piena fiducia. Facili all’innamoramento, queste persone si fidano facilmente degli altri, mostrando il loro animo puro e gentile.
Gli occhi verdi:
simboleggiano la generosità ed anche la permalosità. Le donne sono molto gelose ed ipercritiche verso gli altri, ma anche capaci di amare dandosi al 100%. L’uomo con gli occhi verdi è vanitoso e ama ricevere i complimenti di chi lo circonda, è intelligente, dolce e fortunato in amore. Abile seduttore, ama provocare e stupire.
Gli occhi cerulei:
la cui tonalità varia dal grigio-blu all’azzurro, sono associati all’idea della rarità, dell’eccezionalità. Chi li possiede è persona intelligente, e si mostra agli altri senza reticenza. Fortemente attaccata a ciò che le appartiene, è inoltre oculata nella gestione dei propri beni economici e materiali. Seduttori nati, gli individui con gli occhi cerulei conquistano con uno sguardo.
Lasciami crescere mamma.. (Bellissima)
Mamma, lasciami crescere come cresce un bambino, se non imparo dalle esperienze non saprò affrontare al meglio la vita.
Mamma, lasciami correre e poi sbucciare un ginocchio, dopo aver pianto imparerò che cadere vuol dire farsi male, imparerò a stare attento, imparerò dal pericolo ad essere prudente.
Mamma, lasciami imbrattare di colore la scrivania, lascia che le mie mani si sporchino di tempera, di colla e adesivo, imparerò coi colori a dipingere il mio mondo.
Mamma, lasciami sporcare la faccia di sugo, lascia che con le mani io scopra il cibo, lascia che io scopra i sapori, lasciami provare, non mi imboccare! Se tu insisti io mi arrendo e cercherò te ogni volta che non avrò voglia di mangiare da solo.
Mamma, lasciami piangere ogni tanto, non correre da me appena accenno un lamento, prova ad aspettare, io devo imparare a cavarmela da solo! Cosa farò quanto dovrò affrontare le difficoltà e tu non sarai al mio fianco?
Mammina, lascia le tue faccende ogni tanto, sporcati la faccia di marmellata come me, imbratta le tue mani di tempera, costruiamo insieme grandi castelli, enormi vascelli, piramidi di Lego, se ti siedi vicino a me io ti sento più vicina.
Mamma, non fare quella faccia quando ho la febbre, io mi devo ammalare, i batteri e i virus mi devono fortificare, smettila di andare nel panico, vivrò nella paura se tu hai sempre troppa paura per me.
Mamma, se mi lasci dalla nonna non è la fine del mondo, anche loro hanno bisogno di me ed io ho bisogno di loro! Vai pure fuori e mangiati una pizza, non morirò di fame e non impazzirò dalla solitudine, imparerò dalla lontananza a non dipendere sempre da te.
Mamma, se vado piano tu non correre, non sono una macchina e ho bisogno di tempo per imparare. A te sempre facile ciò che per me è incomprensibile, ricordi quando eri bambina? E’ successo anche a te di non capire le cose semplici.
Mamma, fidati di me, io sono piccolo ma sto imparando a vivere! Lasciami la mano qualche volta, fammi correre, fammi nascondere, fammi giocare, se mi imbottisci con quel maglione io quasi non posso respirare!
Vivi mamma e lascia che io viva, lasciami vivere a modo mio, rispetta i miei tempi, i miei spazi e i miei sogni!
Mamma, non lo so se sarà ingegnere e non lo so se sarò uno chef, dammi la libertà di scegliere, di sbagliare, di capire a mio modo ciò che voglio diventare.
Mamma, non scordarti del bacio della buona notte e nemmeno dell’imbocca al lupo quando vado a scuola, un giorno rimpiangerai ciò che sbadatamente non sei riuscita a darmi ed io per sempre rimpiangerò ciò che davvero mi serviva da te.
Io ti adoro e tu mi ami, ma se ti fidi di me io mi fiderò del mondo.
Mamma questo è anche il mio mondo ed io voglio scoprirlo con te. (di Sabina B.)
Una lettera che nessuno lesse mai..
"Ci fu uno strano giorno, una volta, su una panchina congelata. Una di quelle in legno, perennemente umide.
Osservavo il cielo, nient'altro; mi piaceva.
Un signore m'era seduto affianco.
Con uno strano cappello in testa, alcune rughe a bordo viso e un sorriso stampato.
Anche lui osservava il cielo.
Aveva l'aria di uno che ce l'aveva fatta, di uno che la vita l'aveva spremuta parecchio.
Aveva la tranquillità di uno che era anche pronto ad andarsene.
Stavamo lì, io con occhi di giovane a immaginare un futuro, e lui, a rivivere il passato.
Ruppe il silenzio come se per lui, in quel momento, la parola fosse necessaria.
Mi raccontò di come la sua infanzia l'aveva formato.
Tra le campagne, presto a lavorare.
Quando un paio di scarpe doveva durare anni e guai, se il piede cresceva.
Di come fu costretto ad abbandonare la scuola.
Di come al suo tempo, la cultura, non sfamasse.
Mi raccontò di come conobbe lei.
Mi raccontò di come lei iniziò a sfamare un'altra parte di lui.
Mi raccontò di come le parole furono il suo sfogo e io, in quel momento, forse risi.
Come potevano le lettere, svuotare le persone?
Lui mi disse che non c'era modo di spiegarlo, però cercò di farlo ugualmente.
Ma io ero testa dura, la carta non poteva intrappolare le emozioni.
Un giorno lo vidi nuovamente e la sua vista fu straziante.
Era dolore, dolore allo stato puro.
Non ci furono parole quel giorno.
Solo più avanti, mi raccontò della moglie, e di come aveva smesso di respirare.
Mi raccontò di come il suo amore non lo abbandonò comunque.
Mi raccontò quanto fosse ingiusto e di come la morte si prendesse gioco di lui.
Mi raccontò di come la morte portasse via i corpi, ma non i sentimenti.
Quelli, li lasciava lì, come pasto di qualche vagabondo.
Mi raccontò di come la vita si nutrisse di emozioni, e di come invece la morte prediligesse le anime.
Mi raccontò di come fu crudele con lui quel mostro.
Ma mi raccontò anche di come non potessero esistere una in assenza dell'altra.
Mi raccontò tante cose, quell'uomo.
Quella sera, tornai a casa e feci una cosa che forse mi salvò.
Presi carta, penna, e scrissi.
Su quel foglio presero vita urla, sussurri, promesse, dolore e rabbia.
C'era di lui tutto ciò che mi aveva raccontato.
C'era come lo vedevo io.
Su quel foglio c'era lui.
Ed ero decisa che avrebbe dovuto sapere, che per lui avevo scritto.
E volevo lui sapesse di come avevo aperto la mente.
Finii la mia lettera, e nei giorni a seguire lo aspettai.
Lo aspettai come si aspetta il ritorno di un parente lontano.
Lo aspettai come si aspetta un amico.
Lo aspettai, come una donna che conosce il vero peso dell'attesa.
Lo aspettai, e continuai a farlo.
Ma quel giorno, rimasi sola.
Io, e la mia lettera che nessuno lesse mai.
A proposito di Amicizia.. (bellissimo racconto)
Un ragazzo chiese, a sua madre: ‘Mamma, posso andare a trovare un mio amico in ospedale? È molto malato.’ Mamma: 'Certo, ma che cos'ha?’Il ragazzo guardò il pavimento: 'Un tumore al cervello’.
La madre rispose totalmente scioccata: 'Cosa ci vai a fare? Vuoi vederlo morire?’
Il ragazzo si girò e se ne andò.
Ore dopo, il ragazzo tornò totalmente triste e con le lacrime agli occhi.
“Mamma era così terribile è morto davanti a me..”
La madre rispose furiosa: “Sei contento adesso? Ha avuto senso la tua visita?”
Al ragazzo scese l'ultima lacrima accompagnata da un sorriso:
“Molto, sono arrivato in tempo.. Mi ha sorriso e mi ha detto 'Sapevo che saresti venuto.’”
C'è solo un grande amore nella vita.. (Leggetela)
"Dicono che durante la nostra vita abbiamo due grandi amori. Uno con il quale ti sposerai o vivrai per sempre, può essere il padre o la madre dei tuoi figli: con questa persona otterrai la massima comprensione per stare il resto della tua vita insieme. E dicono che c’è un secondo grande amore, una persona che perderai per sempre. Qualcuno con cui sei nato collegato, così collegato, che le forze della chimica scappano dalla ragione e ti impediranno sempre di raggiungere un finale felice. Fino a che un giorno smetterai di provarci, ti arrenderai e cercherai un’altra persona che finirai per incontrare. Però ti assicuro che non passerà una sola notte senza aver bisogno di un altro suo bacio, o anche di discutere una volta in più. Tutti sanno di chi sto parlando, perché mentre stai leggendo queste righe, il suo nome ti è venuto in mente. Ti libererai di lui o di lei e smetterai di soffrire, finirai per incontrare la pace, però ti assicuro che non passerà un giorno in cui non desidererai che sia qui per disturbarti. Perché a volte si libera più energia discutendo con chi ami, che facendo l’amore con qualcuno che apprezzi."
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