L'amore..? Va cucito addosso per capirne l'essenza... ha tante sfaccettature, il più delle volte è contorto, ingarbugliato, sofferto. (Beppe Tardito)
Le storie più belle
STORIE DIVERTENTI
Dopo 8 anni di convivenza, la mia compagna mi prese da parte per....
Dopo 8 anni di convivenza, la mia compagna mi prese da parte per dirmi qualcosa di importante. Voleva che passassi del tempo con un’altra donna, che la portassi al ristorante e poi al cinema. La mia compagna mi disse: “Ti amo, ma so che anche quest’altra donna ti ama, e voglio che tu trascorra del tempo con lei”.
Quest’altra donna era mia madre. Viveva da sola da 19 anni, dopo la morte di mio padre e a causa del mio lavoro potevo farle visita solo occasionalmente.
Così quella sera stessa ho fatto quello che la mia compagna mi aveva chiesto. Ho invitato mia madre al ristorante e poi al cinema.
“Cosa sta succedendo?”, mi chiese la mamma: “Sei sicuro che vada tutto bene?"
“Ho pensato che sarebbe stata una buona idea trascorrere del tempo con te”, ho risposto. “Solo io e te”.
Mia madre, al telefono, restò in silenzio un momento, poi finalmente disse: “Mi piacerebbe davvero tanto”.
Poi il venerdì seguente, finito il lavoro, sono andato a prenderla a casa. Ero un po’ nervoso, era passato tanto tempo… Si era fatta i capelli e indossava lo stesso vestito del suo ultimo anniversario di matrimonio. Il suo sorriso, raggiante di felicità, la faceva sembrare un piccolo angelo, il mio piccolo angelo.
“Ho detto ad alcune mie amiche e amici che sarei uscito con mia madre stasera e sono rimaste tutte molto colpite”. Mia madre ha detto entrando in macchina: “Non vedono l’ora che racconti loro della nostra serata!”
Così siamo andati in un ristorante, non troppo elegante, ma abbastanza intimo e confortevole. Mia madre mi ha preso il braccio come se fosse la First Lady. Ci siamo seduti e le ho dovuto leggere il menù, dal momento che i suoi occhi riuscivano a leggere solo i caratteri più grandi. Appena finito di leggere le portate, ho girato gli occhi e ho visto che lei mi guardava con un sorriso carico di nostalgia. “Quando eri piccolo, ero io che dovevo leggerti il menù”, mi ha detto con semplicità. “Allora, è tempo che tu ti riposi un po’ e mi lasci restituire il favore”, ho risposto.
Abbiamo cenato e abbiamo parlato, niente di straordinario, abbiamo solo parlato delle novità nelle nostre rispettive vite. Alla fine, abbiamo parlato così tanto che ci siamo dimenticati del film. Ma in realtà, non ci è dispiaciuto averlo perso. Quando l’ho riaccompagnata a casa, mi ha detto che voleva uscire di nuovo, ma solo se le promettevo che l’avrei lasciata invitare me la prossima volta. Ho accettato.
“Come è andato il tuo appuntamento?”, mi chiese la mia compagna quando rientrai a casa. “È andato davvero bene. Ancora meglio di come avrei mai immaginato”.
Non sono però stato in grado di mantenere la mia promessa e farmi invitare al ristorante. Pochi giorni dopo, mia madre è morta a causa di un problema cardiaco. È successo così velocemente che nessuno ha potuto fare niente per lei.
Sono passate alcune settimane e poi ho ricevuto una busta con una copia di un conto di un ristorante, lo stesso ristorante dove avevo portato mia madre. Insieme alla ricevuta, c’era una piccola nota che diceva: “Ho pagato questo conto in anticipo. Non ero sicura se avrei potuto esserci, ma in ogni caso, ho già pagato per due, per te e per la tua fidanzata. Non sai quanto questa serata abbia significato per me. Ti voglio tanto bene, figlio mio”.
Quel giorno ho capito l’importanza di dire “ti amo”, "ti voglio bene" e l’importanza di trascorrere del tempo con la propria famiglia e le persone che ci sono care. Niente, in verità, è più importante di quest’amore. (First posted by Beppe Tardito on August 7, 2018)
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Mi piacerebbe raccontare la storia di due folli, che si sono amati così...
Mi piacerebbe raccontare la storia di due folli, che si sono amati così tanto, in un modo così assurdo, senza mai dirselo.
Ma io percepivo tutto il loro amore, bastava guardarli, capisci?
Lei lo sfiorava e lui sorrideva imbarazzato, avevano tutto l'amore nei loro occhi.
Non ho mai capito cosa fosse successo tra loro due.
Mi sono chiesto perchè si sono voluti così tanto, ma non hanno mai avuto la forza di prendersi. Non hanno mai rischiato.
Ora lui è con un'altra. E’ bella, davvero tanto bella... Eppure quando la guarda io non vedo tutta la luce che si rifletteva nei suoi occhi quando vedeva lei... Penso che lui non sia felice, credo che stesse soltanto consolando se stesso, per il fatto di non aver preso l'amore quando doveva.
Però mi piace pensare che un giorno si rincontreranno.
Magari in un aeroporto, o in un bar, o in un ufficio, o magari semplicemente per strada. Avranno come l'impressione di aver sbagliato strada, ma poi si guarderanno negli occhi e sembreranno impazzire, ma in quell'attimo, mentre impazziranno, si ricorderanno di quanto era stato incredibile il tempo passato insieme, la loro amicizia, i loro sguardi, le loro piccole incertezze.
Si guarderanno e si saluteranno, lei gli chiederà come sta, lui le risponderà che è felice, che è innamorato, e lei farà altrettanto. Dirà che ha realizzato tutti i suoi sogni. Ma mentiranno, entrambi. Se ne accorgeranno soltanto dopo che la felicità è a un passo da loro, è sempre stata lì, ma nessuno dei due ne era a conoscenza, prima di perdersi per poi ritrovarsi. Chi si appartiene si ritrova. Ma certe cose, anche se ritrovate, tornano a perdersi.
Perchè si saluteranno per poi non rivedersi più, però lo sanno quei due che avrebbero dovuto provarci. Lo sanno bene. Rimarranno le notti svegli a chiedersi se è giusto il destino. Se è giusto non averci provato.
Per poi tornare alla loro vita. (First posted by Beppe Tardito on February 13, 2019)
In un mondo in cui sui social, come al bar, tutti hanno....
In
un mondo in cui sui social, come al bar, tutti hanno una propria teoria
inconfutabile sulla fica, sul calcio e sulla politica bisogna dare
spazio anche ai nuovi teorici: i terrapiattisti, i negazionisti del
coronavirus, dalla lobby dei mappamondi fino agli scandalizzati del
vaccino cosiddetti No-Vax... E che cazz....
E quando una persona vi dice "ti aspetto".......
Il "ti aspetto", a parer mio, è una delle forme d’amore più belle in assoluto. È una sorta di promessa. È come dire: "vai pure, che tanto io sono qui, ti aspetto, non mi muovo". È più impegnativo che dire "ti amo", perché fondamentalmente tutti amano a modo loro.
Ma aspettare, aspettare sul serio, vedere il tempo scorrere è cosa di pochi. Molti dopo un po’ si scocciano e se ne vanno, ma aspettare, aspettare qualcuno che si ama, aspettare veramente, è qualcosa che va oltre l’amore.
Io non dico "ti aspetto" alle persone che per me significano poco, insomma, io dico "ti aspetto" a chi mi voglio portare accanto, alla persona che ritengo il giusto incastro per me. E quando una persona vi dice "ti aspetto", non prendete queste parole sottogamba, perché non è da tutti saper aspettare... ma è da tutti dire "ti amo". (Posted by Beppe Tardito on April 13, 2021)
Siamo perennemente alla ricerca di un....
Siamo perennemente alla ricerca di un equilibrio interiore e poi sistematicamente ci innamoriamo di chi ce lo toglie. (Beppe Tardito)
''Sono tua mamma?'', donna malata di alzheimer riconosce la figlia: la sorpresa è......
Una ragazza di Sanford, nel Maine, ha pubblicato sui social un video dove mostra il momento in cui la mamma, sorda e affetta da demenza, riesce nuovamente riconoscerla.
La morte di un genitore è senza dubbio un dolore indescrivibile, ma forse c'è qualcosa di ancora peggiore, come avere una mamma o un papà che non ti riconoscono più a causa della demenza senile. Un fenomeno che diventa sempre più frequente con l'avanzare dell'età e che spesso trasforma in autentici sconosciuti i figli cresciuti per decine di anni. Ma riesce a far tornare alla memoria i vecchi ricordi, la reazione di queste persone è sempre incredibile. Un'esplosione di gioia come quella di Carmen, una donna di 76 anni sorda e affetta da demenza, che vive a Sanford, nel Maine (Stati Uniti). La storia di questa mamma e di sua figlia MJ è diventata molto popolare dopo che la ragazza ha diffuso sui social un video in cui si trova in auto insieme alla mamma. Dalle immagini si capisce chiaramente che Carmen non rammenta in alcun modo che la ragazza seduta al suo fianco sia sua figlia, così la giovane inizia a darle diversi indizi sul suo passato. Tanti ricordi felici, momenti condivisi in famiglia, che uno dopo l'altro riescono ad aprire un varco nella nebbia che si addensa nella mente della 76enne.
Poi un bagliore negli occhi, un colpo di fulmine e la sorpresa: la mamma riconosce nuovamente la figlia, con le due che si abbracciano come se fosse per la prima volta. Una storia commovente che in questi giorni sta facendo il giro del globo dopo che MJ ha condiviso sui social il filmato, con in allegato la frase ''La demenza può anche fare delle belle sorprese''. Come darle torto.
La morte di un genitore è senza dubbio un dolore indescrivibile, ma forse c'è qualcosa di ancora peggiore, come avere una mamma o un papà che non ti riconoscono più a causa della demenza senile. Un fenomeno che diventa sempre più frequente con l'avanzare dell'età e che spesso trasforma in autentici sconosciuti i figli cresciuti per decine di anni. Ma riesce a far tornare alla memoria i vecchi ricordi, la reazione di queste persone è sempre incredibile. Un'esplosione di gioia come quella di Carmen, una donna di 76 anni sorda e affetta da demenza, che vive a Sanford, nel Maine (Stati Uniti). La storia di questa mamma e di sua figlia MJ è diventata molto popolare dopo che la ragazza ha diffuso sui social un video in cui si trova in auto insieme alla mamma. Dalle immagini si capisce chiaramente che Carmen non rammenta in alcun modo che la ragazza seduta al suo fianco sia sua figlia, così la giovane inizia a darle diversi indizi sul suo passato. Tanti ricordi felici, momenti condivisi in famiglia, che uno dopo l'altro riescono ad aprire un varco nella nebbia che si addensa nella mente della 76enne.
Poi un bagliore negli occhi, un colpo di fulmine e la sorpresa: la mamma riconosce nuovamente la figlia, con le due che si abbracciano come se fosse per la prima volta. Una storia commovente che in questi giorni sta facendo il giro del globo dopo che MJ ha condiviso sui social il filmato, con in allegato la frase ''La demenza può anche fare delle belle sorprese''. Come darle torto.
Quando la donna se ne va, è per sempre. L’uomo invece spesso ritorna…
Lo dicono le statistiche: se è lei a mollare il proprio compagno, anche dopo una lunga relazione, raramente ha dei ripensamenti, mentre nel caso in cui sia stato lui a rompere la coppia è quasi scontato che prima o poi proverà a ricucire la relazione. Forse la ragione sta nella maggior capacità delle signore di sapere voler bene prima di tutto a se stesse.
Viviamo in un’epoca che bella non è, soprattutto quando si parla di rapporti di coppia. Se, infatti, in un passato non così lontano un uomo e una donna facevano di tutto per salvare la propria unione, nel nuovo millennio la tendenza non è quella di ricostruire, ma quella di distruggere. Molto più facile buttare qualcosa che non funziona più, piuttosto che ripararlo. Proprio come succede con i calzini bucati o con il forno a microonde che non assolve più ai suoi doveri, così accade nella coppia. Non è certo una novità il fatto che il numero di divorzi sia in continuo aumento e, dicono le statistiche, soprattutto nelle coppie di lunga durata. Quello che però la scienza non dice è che quando la coppia scoppia, l’uomo, prima o poi ritorna sempre, mentre la donna una volta che ha deciso, non torna più indietro sui suoi passi. Come facciamo a saperlo?
Primo, perché siamo donne e, secondo, perché l’esperienza insegna. Guardatevi intorno e fateci caso: tra le vostre conoscenze, quante sono le donne che dopo aver maturato la sofferta decisione di mollare il proprio compagno di vita, marito, fidanzato o amante che sia, sono tornate da lui? Io non ne conosco neanche una, mentre vi posso assicurare che tutti gli uomini che hanno mollato amiche e conoscenti, hanno anche sempre fatto almeno un tentativo per tornare con loro. Dopo mesi o dopo anni: il tempo non conta, conta l’azione. Perché l’uomo ritorna.
Già, perché arriva sempre il momento in cui l’uomo che vive la crisi di mezza età e che si fa abbindolare dalla ragazzina che ha la metà dei suoi anni ritrova la ragione e si rende conto che tutto quello che ha buttato all’aria per correre dietro a un paio di tette sode non gli basta. E questo non accade solo all’uomo di mezza età, ma all’uomo in generale, che generalmente quando conclude una relazione è perché ne ha già cominciata un’altra e nel quale, prima o poi, nasce sempre la necessità di provare a tornare al periodo felice che ha vissuto insieme alla donna che ha lasciato e al futuro che aveva immaginato insieme a lei. Della serie ok, mi sono divertito ma ho amato davvero solo te, perciò eccomi: se mi vuoi, sono qui.
Peccato che i signori uomini facciano sempre e solo i conti con il proprio ego e non tengano mai in considerazione quelli che sono i sentimenti di noi signore, che invece patiamo le pene dell’inferno per l’abbandono e ne subiamo ogni sorta di conseguenza, sia pratica che emotiva. Sopravviviamo con un cuore spezzato, ci alimentiamo di ricordi e non capiamo il perché all’improvviso quel “per sempre” non esista più. Ma anche se ci vuole tempo, riusciamo sempre a capire che l’uomo che ci ha abbandonato, dopo mesi, anni o dopo una vita insieme, è l’uomo che ha distrutto i nostri sogni, il nostro futuro e la voglia di invecchiare insieme. E quando si arriva ad avere la consapevolezza di tutto questo è impossibile riprenderselo. Perché la donna NON ritorna.
La scelta è poi ancora più determinante quando è la donna che decide di interrompere la relazione. Perché quando noi signore decidiamo che è finita, non lo facciamo con leggerezza o tanto meno perché all’orizzonte si presenta il toy boy della situazione o comunque un’alternativa, che sul momento ci può sembrare anche valida. Quando decidiamo di chiudere è perché non ce la facciamo più, perché il futuro con quella persona non è più una delle regioni che ci ha tenute legate a lui e perché arriva il momento in cui non abbiamo più voglia di lottare per una causa persa. E’ il momento in cui cominciamo ad amare noi stesse e ad aver voglia di essere di nuovo amate davvero, perché ci meritiamo di più dell’essere un’abitudine. Quando decidiamo di chiudere non torniamo più indietro, perché sappiamo che tutto si ripeterebbe inutilmente e che torneremmo a essere esattamente quell’abitudine da cui siamo scappate. E allora lasciamo, con sofferenza, dolore e sacrificio, ma con determinazione e finalmente anche con tanto amor proprio.
Conclusioni:
Perciò, cari signori, pensateci bene prima di assimilare la vostra donna al famoso paio di calzini bucati di cui sopra, e ricordatevi che lasciare la strada vecchia per la nuova è sempre un grande rischio. Se decidete di correrlo mettete dunque in preventivo che al di là di quella porta chiusa poi non ci sarà più nessuno ad aprirla. Se invece è lei che vi ha lasciato, non illudetevi, perché se gli uomini tornano sempre è ormai assodato che le donne non tornano mai. (di Cecilia Sterzi)
Viviamo in un’epoca che bella non è, soprattutto quando si parla di rapporti di coppia. Se, infatti, in un passato non così lontano un uomo e una donna facevano di tutto per salvare la propria unione, nel nuovo millennio la tendenza non è quella di ricostruire, ma quella di distruggere. Molto più facile buttare qualcosa che non funziona più, piuttosto che ripararlo. Proprio come succede con i calzini bucati o con il forno a microonde che non assolve più ai suoi doveri, così accade nella coppia. Non è certo una novità il fatto che il numero di divorzi sia in continuo aumento e, dicono le statistiche, soprattutto nelle coppie di lunga durata. Quello che però la scienza non dice è che quando la coppia scoppia, l’uomo, prima o poi ritorna sempre, mentre la donna una volta che ha deciso, non torna più indietro sui suoi passi. Come facciamo a saperlo?
Primo, perché siamo donne e, secondo, perché l’esperienza insegna. Guardatevi intorno e fateci caso: tra le vostre conoscenze, quante sono le donne che dopo aver maturato la sofferta decisione di mollare il proprio compagno di vita, marito, fidanzato o amante che sia, sono tornate da lui? Io non ne conosco neanche una, mentre vi posso assicurare che tutti gli uomini che hanno mollato amiche e conoscenti, hanno anche sempre fatto almeno un tentativo per tornare con loro. Dopo mesi o dopo anni: il tempo non conta, conta l’azione. Perché l’uomo ritorna.
Già, perché arriva sempre il momento in cui l’uomo che vive la crisi di mezza età e che si fa abbindolare dalla ragazzina che ha la metà dei suoi anni ritrova la ragione e si rende conto che tutto quello che ha buttato all’aria per correre dietro a un paio di tette sode non gli basta. E questo non accade solo all’uomo di mezza età, ma all’uomo in generale, che generalmente quando conclude una relazione è perché ne ha già cominciata un’altra e nel quale, prima o poi, nasce sempre la necessità di provare a tornare al periodo felice che ha vissuto insieme alla donna che ha lasciato e al futuro che aveva immaginato insieme a lei. Della serie ok, mi sono divertito ma ho amato davvero solo te, perciò eccomi: se mi vuoi, sono qui.
Peccato che i signori uomini facciano sempre e solo i conti con il proprio ego e non tengano mai in considerazione quelli che sono i sentimenti di noi signore, che invece patiamo le pene dell’inferno per l’abbandono e ne subiamo ogni sorta di conseguenza, sia pratica che emotiva. Sopravviviamo con un cuore spezzato, ci alimentiamo di ricordi e non capiamo il perché all’improvviso quel “per sempre” non esista più. Ma anche se ci vuole tempo, riusciamo sempre a capire che l’uomo che ci ha abbandonato, dopo mesi, anni o dopo una vita insieme, è l’uomo che ha distrutto i nostri sogni, il nostro futuro e la voglia di invecchiare insieme. E quando si arriva ad avere la consapevolezza di tutto questo è impossibile riprenderselo. Perché la donna NON ritorna.
La scelta è poi ancora più determinante quando è la donna che decide di interrompere la relazione. Perché quando noi signore decidiamo che è finita, non lo facciamo con leggerezza o tanto meno perché all’orizzonte si presenta il toy boy della situazione o comunque un’alternativa, che sul momento ci può sembrare anche valida. Quando decidiamo di chiudere è perché non ce la facciamo più, perché il futuro con quella persona non è più una delle regioni che ci ha tenute legate a lui e perché arriva il momento in cui non abbiamo più voglia di lottare per una causa persa. E’ il momento in cui cominciamo ad amare noi stesse e ad aver voglia di essere di nuovo amate davvero, perché ci meritiamo di più dell’essere un’abitudine. Quando decidiamo di chiudere non torniamo più indietro, perché sappiamo che tutto si ripeterebbe inutilmente e che torneremmo a essere esattamente quell’abitudine da cui siamo scappate. E allora lasciamo, con sofferenza, dolore e sacrificio, ma con determinazione e finalmente anche con tanto amor proprio.
Conclusioni:
Perciò, cari signori, pensateci bene prima di assimilare la vostra donna al famoso paio di calzini bucati di cui sopra, e ricordatevi che lasciare la strada vecchia per la nuova è sempre un grande rischio. Se decidete di correrlo mettete dunque in preventivo che al di là di quella porta chiusa poi non ci sarà più nessuno ad aprirla. Se invece è lei che vi ha lasciato, non illudetevi, perché se gli uomini tornano sempre è ormai assodato che le donne non tornano mai. (di Cecilia Sterzi)
La notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre ritorna l'ora solare, sarà davvero l'ultimo....
La notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre ritorna l'ora solare, sarà davvero l'ultimo cambio?
Quel giorno ci lasceremo alle spalle l’ora legale che ci ha tenuto compagnia in primavera e in estate. Il 25 ottobre 2020 dunque dovremo portare le lancette indietro di un’ora, dalle 3 alle 2 del mattino.
Le giornate si fanno più brevi, farà buio prima ma guadagneremo un’ora di sonno. Questo cambio di orario ha luogo, come sappiamo, l’ultima domenica di ottobre di ogni anno e fa parte della Direttiva Europea 200 / 84CE, che prevede anche l’applicazione dell’ora legale alla fine di marzo. Questo regolamento è obbligatorio in tutti i paesi membri dell’UE e mira a ottenere risparmi energetici e sfruttare le ore di luce naturale. Rappresenta anche un vantaggio per settori come i trasporti e le comunicazioni, per la sicurezza stradale, le condizioni di lavoro, la salute, il turismo e il tempo libero, come sostenuto dalla Commissione europea nel 1999. Tuttavia, nel 2018 l’Europa ha avviato una consultazione pubblica che ha coinvoltoi cittadini europei Oltre l’80% delle persone che hanno partecipato (circa 4,6 milioni) si sono dette favorevole alla’abolizione dei cambi. Alla luce di questo risultato, la Commissione ha proposto di porre fine a questa pratica e di avere l’ultimo cambio di orario a marzo 2019, c0sa che non è avvanuta vista la mancanza di consenso tra gli Stati. Ciò ha indotto l’ Europa a ritardare fino ad aprile 2021 l’eventuale annullamento del cambio orario. Tuttavia, i sostenitori della proposta di abolire il cambio dell’ora pensano che lo spostamento delle lancette provocherebbe un danno alla salute. Va detto che alla consultazione europea hanno partecipato in larga parte i cittadini dei paesi del nord Europa (a cui non giova l’ora legale). Dall’altra parte, l’ora legale garantisce un notevole risparmio energetico in alcuni paesi dell’unione grazie all’aumento delle ore di luce. In particolare, la possibilità di avere più luce disposizione favorisce soprattutto i paesi del Sud Europa, mentre in quelli del Nord le giornate durante l’estate sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo Nord. Nel caso dell’Italia, invece, se con l’ora solare, ormai prossima, il sole nei mesi estivi sorgerebbe alle 4.30 del mattino e tramonterebbe alle 20, con l’ora legale, ossia con lo spostamento in avanti delle lancette, il periodo di luce tra alba e tramonto va dalle 5.30 alle 21. E’ chiaro che un’ora di luce tra le 4.30 e le 5.30 è meno utile di un’ora di luce tra le 20 e le 21, permettendo di utilizzare meno l’elettricità, risparmiano in bolletta e in emissioni.
Le giornate si fanno più brevi, farà buio prima ma guadagneremo un’ora di sonno. Questo cambio di orario ha luogo, come sappiamo, l’ultima domenica di ottobre di ogni anno e fa parte della Direttiva Europea 200 / 84CE, che prevede anche l’applicazione dell’ora legale alla fine di marzo. Questo regolamento è obbligatorio in tutti i paesi membri dell’UE e mira a ottenere risparmi energetici e sfruttare le ore di luce naturale. Rappresenta anche un vantaggio per settori come i trasporti e le comunicazioni, per la sicurezza stradale, le condizioni di lavoro, la salute, il turismo e il tempo libero, come sostenuto dalla Commissione europea nel 1999. Tuttavia, nel 2018 l’Europa ha avviato una consultazione pubblica che ha coinvoltoi cittadini europei Oltre l’80% delle persone che hanno partecipato (circa 4,6 milioni) si sono dette favorevole alla’abolizione dei cambi. Alla luce di questo risultato, la Commissione ha proposto di porre fine a questa pratica e di avere l’ultimo cambio di orario a marzo 2019, c0sa che non è avvanuta vista la mancanza di consenso tra gli Stati. Ciò ha indotto l’ Europa a ritardare fino ad aprile 2021 l’eventuale annullamento del cambio orario. Tuttavia, i sostenitori della proposta di abolire il cambio dell’ora pensano che lo spostamento delle lancette provocherebbe un danno alla salute. Va detto che alla consultazione europea hanno partecipato in larga parte i cittadini dei paesi del nord Europa (a cui non giova l’ora legale). Dall’altra parte, l’ora legale garantisce un notevole risparmio energetico in alcuni paesi dell’unione grazie all’aumento delle ore di luce. In particolare, la possibilità di avere più luce disposizione favorisce soprattutto i paesi del Sud Europa, mentre in quelli del Nord le giornate durante l’estate sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo Nord. Nel caso dell’Italia, invece, se con l’ora solare, ormai prossima, il sole nei mesi estivi sorgerebbe alle 4.30 del mattino e tramonterebbe alle 20, con l’ora legale, ossia con lo spostamento in avanti delle lancette, il periodo di luce tra alba e tramonto va dalle 5.30 alle 21. E’ chiaro che un’ora di luce tra le 4.30 e le 5.30 è meno utile di un’ora di luce tra le 20 e le 21, permettendo di utilizzare meno l’elettricità, risparmiano in bolletta e in emissioni.
Sarà davvero l’ultimo cambio dell’ora?
Viste le divergenze di opinione tra i singoli Stati, la Commissione ha stabilito che ogni Paese dovrà scegliere entro il 2021 quale orario adottare. In sostanza, non ci sarà più alcun cambio dell’ora ma gli Stati dovranno scegliere il fuso più adatto alle loro esigenze.
L’Italia dice no Magari fosse così semplice. A novembre del 2019, ll’Italia si è detta contraria alla totale abolizione dell’ora legale per tre motivi: da una parte mancherebbero ancora prove scientifiche che i due cambiamenti di fuso orario possano creare un danno psico-fisico; inoltre, grazie all’ora legale, gli italiani possono beneficiare di un importante risparmio in bolletta; infine, l’Italia sostiene che le singole scelte dei Paesi membri dell’Ue possano creare differenze tra fusi orari talmente ingombranti da mettere a rischio il corretto funzionamento del mercato comunitario.
Per questo ha deciso di non scegliere alcun orario unico e di continuare con il cambio dall’ora solare all’ora legale e viceversa anche dopo aprile 2021. Ma quella dell’Italia è una “posizione nazionale contraria all’iniziativa” quindi non conforme a quanto disposto dall’Europa. Il documento è stato depositato a Bruxelles a giugno 2019 ma ancora non si sa cosa accadrà la prossima primavera.
Una cosa è certa: dal 2021 in molti paesi d’Europa non si dovrà più passare dall’ora legale all’ora solare quindi l’ultimo cambio di ora per quelli che decideranno di mantenere in modo permanente l’ora legale sarà l’ultima domenica di marzo del 2021, mentre per gli stati membri che preferiscono mantenere l’ora solare, gli orologi cambieranno per l’ultima volta a ottobre dello stesso anno.
Fonte: Parlamento Europeo
L’Italia dice no Magari fosse così semplice. A novembre del 2019, ll’Italia si è detta contraria alla totale abolizione dell’ora legale per tre motivi: da una parte mancherebbero ancora prove scientifiche che i due cambiamenti di fuso orario possano creare un danno psico-fisico; inoltre, grazie all’ora legale, gli italiani possono beneficiare di un importante risparmio in bolletta; infine, l’Italia sostiene che le singole scelte dei Paesi membri dell’Ue possano creare differenze tra fusi orari talmente ingombranti da mettere a rischio il corretto funzionamento del mercato comunitario.
Per questo ha deciso di non scegliere alcun orario unico e di continuare con il cambio dall’ora solare all’ora legale e viceversa anche dopo aprile 2021. Ma quella dell’Italia è una “posizione nazionale contraria all’iniziativa” quindi non conforme a quanto disposto dall’Europa. Il documento è stato depositato a Bruxelles a giugno 2019 ma ancora non si sa cosa accadrà la prossima primavera.
Una cosa è certa: dal 2021 in molti paesi d’Europa non si dovrà più passare dall’ora legale all’ora solare quindi l’ultimo cambio di ora per quelli che decideranno di mantenere in modo permanente l’ora legale sarà l’ultima domenica di marzo del 2021, mentre per gli stati membri che preferiscono mantenere l’ora solare, gli orologi cambieranno per l’ultima volta a ottobre dello stesso anno.
Fonte: Parlamento Europeo
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