Le storie più belle
STORIE DIVERTENTI
Una storia vera: "Il tocco di un Angelo".. Il coraggio di essere donna, la forza di essere madre...
Harrisburg, Pennsylvania (Ottobre 2014). Quando Tricia Somers, una madre single, ha scoperto di avere il cancro la prima cosa a cui ha pensato è come assicurare un futuro sereno per il suo bambino. I medici le hanno diagnosticato un gravissimo tumore al fegato e, purtroppo, le hanno comunicato che le resta poco da vivere. La donna ha dunque chiesto alla sua infermiera, con cui era entrata in contatto in ospedale, il favore più grande che una madre potesse chiedere ad un'altra madre, ovvero predersi cura del figlio, che dopo la sua morte sarebbe rimasto completamente solo.
Tricia ha 45 anni e presto la sua malattia la condurrà alla morte. Durante i primi mesi in ospedale ha conosciuto e fatto amicizia con la sua infermiera, Tricia Seamen (si, con lo stesso suo nome) e a lei ha fatto una richiesta specifica, adottare Wesley, il suo bambino di soli otto anni. L'infermiera, già madre di tre ragazze adolescenti e di un bambino di 10 anni, dopo aver ascoltato l'ultimo desiderio di una donna disperata, ha parlato con il marito ed ha deciso di adottare il figlio di Triscia dopo la sua morte. Grazie alla sua infermiera ora la donna potrà morire con il cuore in pace, sapendo che una madre premurosa si prenderà cura di suo figlio.
"Vogliamo solo che Trish viva gli ultimi istanti della sua vita sapendo che amiamo e amiamo Wesley, "ha detto Tricia Seaman a ABC News. "E' un ragazzo molto intelligente. Vogliamo vederlo ricevere un'istruzione e avere successo e so che lui non è da solo. Ha una famiglia. Non sarà mai da solo."
Tricia Somers ha poi detto: "In definitiva, questa famiglia ha salvato la mia vita, Tricia Seamen è un angelo, perché mi è stato detto in maggio che io posso avere un mese, forse poco più, ma io sono ancora qui.." ha detto la Somers OGGI.
Marzo 2015: eclissi solare, equinozio di primavera e marea del secolo...
Il mese di marzo è appena iniziato e le prossime settimane saranno caratterizzate da alcuni eventi particolari. Il calendario ci offrirà fenomeni astronomici di rilievo come l'eclissi solare, ma in programma ci saranno anche l'equinozio di primavera ed il cambio dell'ora, senza dimenticare quella che è stata definita la marea del secolo. Insomma, un mese intero ricco di avvenimenti, che cadranno a ridosso del cambio di stagione, ma scopriamone tutti i dettagli.
Si inizierà venerdì 20/03 con l'eclissi di sole, che sarà visibile da tutta Italia. La Luna andrà ad oscurare il disco solare al mattino, dalle 9.20 circa fino alle 11.45 circa, con il momento di massimo oscuramento che sarà intorno alle 10.30. Un fenomeno da non lasciarsi sfuggire, perché il prossimo appuntamento con un eclissi solare simile ricapiterà soltanto nel 2026. Poche ore più tardi, invece, andrà in scena il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile, con l'equinozio di marzo che sarà esattamente alle 22.45. Con l'equinozio di primavera prenderà finalmente il via la bella stagione, con le giornate che diventeranno sempre più lunghe e le ore di luce prenderanno il sopravvento su quelle di buio.
A contribuire maggiormente a tutto ciò ci si metterà anche il cambio dell'ora che avverrà una settimana più tardi. Infatti, nelle ore notturne fra sabato 28/03 e domenica 29/03 avremo il passaggio dall'ora solare all'ora legale. Nell'ultimo fine settimana di marzo dovremo spostare le lancette in avanti di 60', con gli italiani che saranno costretti a dormire un'ora in meno, anche se in compenso ne beneficeremo con l'allungarsi delle giornate. Trascorsi i primissimi giorni, poi, quei fastidi passeggeri svaniranno del tutto.
Finita qui per il mese di marzo? Niente affatto, perché il calendario ci proporrà anche un fenomeno molto interessante: la marea del secolo. Nella giornata di sabato 21/03 assisteremo al picco della grande marea che si presenta ogni 18 anni sulle coste della Bretagna, in Francia. Questo fenomeno sarà causato dalla congiunzione di diversi fattori, come ad esempio l'allineamento delle stelle e le distanze delle orbite. L'attenzione maggiore, per questo evento spettacolare, sarà in particolar moda a Mont Saint-Michel, dove a dir la verità, la marea ha iniziato a manifestarsi già da qualche giorno, con largo anticipo sul picco massimo. (Fonte: ilFattoQuotidiano.it)
Per la "festa della donna".. (Barzelletta)
Una ragazza ha appuntamento con le sue amiche per passare l’8 marzo insieme, ma la fretta non le fa vedere che un’altra auto le sta per arrivare addosso.
L’impatto è forte ma i due autisti restano illesi ed escono dalle rispettive auto.
Nell’altra macchina viaggiava un giovane uomo, al che la ragazza dice: “Non posso crederci, le nostre macchine sono distrutte noi siamo illesi! Tu sei un uomo e io una donna, credo che sia un segno del destino, dovevamo incontrarci!”. Il ragazzo colpito da quelle parole: “Si, sono d’accordo, è un miracolo, un vero segno del cielo”. La donna prosegue: “E guarda qui, in macchina avevo dello spumante per festeggiare l’8 marzo con le mie amiche, la bottiglia è intatta. Il fato voleva che noi bevessimo per celebrare il nostro incontro!”. Il ragazzo annuisce, stappa la bottiglia e ne beve una buona metà, poi la passa alla donna e le chiede: “Beh, ma tu non bevi?” e lei: “No no!.. Io aspetto che arrivi la polizia!”.
Strategie per uscire sane e salve dalla "festa della donna" (Satira.. ma non troppo)
Diceva una vignetta geniale di qualche anno fa sulla festa della donna. C’era una mamma sui 40 che spingeva un passeggino. Tipo me: trafelata, agitata, stremata. L’ultimo dei suoi problemi era festeggiare l’8 marzo.
Io pure non ho nessuna voglia di celebrare la Giornata internazionale della Donna. Perché, in quanto essere di sesso femminile, non mi pare che ci sia bisogno di sentirsi come i panda in estinzione. Ma al di là di capziosi ragionamenti femminil-femministi(ci), proprio non mi piace tutto il “merchandising” che c’è dietro.
Dal quale intendo uscire sana e salva. Con 5 semplici mosse.
1# Evito il giallo
Il giallo sbatte sul mio viso pallido. Non lo indosso mai. E le mimose mi fanno allergia. Comincio a starnutire, mi vengono i pomfi rossi sulle mani. L’8 marzo dovrei chiudermi in casa e invece faccio lo slalom. Mi offre una mimosa il custode, il venditore ambulante, il barista… Mi chiedo chi si occupi di disboscare le foreste di alberi di mimosa. E soprattutto: dove stanno il resto dell’anno quei pallini gialli? Se riesco a evitare cespugli, rametti, composizioni e bouquet a profusione, la sera dell’8 marzo mi premio. Con un cocktail Mimosa? No: con una tisana, un canarino rilassante.
2# Esco in tuta
Meglio se mimetica, militare, camouflage. Versione soldatino di piombo (con la stessa pesantezza del piombo). Perché se esci con i tacchi staranno tutti lì a sottolineare: «Del resto è la vostra festa, signore». Quindi salto subito un passaggio e sono già lì pronta, col bazooka a portata di mano per sfogare il cattivo umore e incenerire (non solo con lo sguardo) il malcapitato.
3# Stacco il telefono
Altrimenti le altre-mamme-della-scuola-materna di mia figlia, verso le 4 del pomeriggio, mi agganciano per una “pizzata“/”apericena” «tra sole donne». Così, «per festeggiare». Peccato che dalla focaccia piccante allo spogliarello dei California Dream Men il passo sia breve: è un attimo e ti ritrovi con uno smutandato-leopardato-palestrato nel retrobottega della trattoria. L’alternativa è prendere la tuta di cui al punto 2, metterla in valigia, far perdere le proprie tracce e arruolarsi nella legione straniera.
4# Dormo
Mi addormento prima che la mamma, la suocera, il marito, il padre, il fratello, chiunque possa sussurrare: «Perché non ti riposi, ALMENO oggi?». Semel in anno licet insanire, dicevano i latini: una volta l’anno è permesso impazzire, uscire fuori di sé. Ma io non voglio chiedere il permesso a nessuno di essere femmina, secondo le regole e le convenzioni sociali, come un bravo soldatino. Quindi, scusate se è poco, mi appisolo un po’. Giusto in tempo per risvegliarmi a festa della donna finita.
5# Dò fuoco a qualcosa
La festa della donna si celebra l’8 marzo, secondo la versione più accreditata, in memoria delle operaie morte l’8 marzo del 1908 nel rogo di una fabbrica di New York: la Cotton. In realtà si tratta solo di una leggenda nata dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un altro incendio ci fu il 25 marzo del 1911: nella fabbrica Triangle, sempre a New York, dove molte lavoratrici immigrate persero la vita. Da lì, anno dopo anno, fino al 1922, quando si istituì davvero la giornata. Incendi, donne che muoiono, streghe al rogo, operaie passate a miglior vita. Tutto è troppo più grande di me, di noi, per ridurlo a una giornata con le amiche. A una giornata con più tempo per sé. O anche a una giornata in piazza a rivendicare, protestare, puntualizzare differenze e somiglianze con l’universo maschile. Io piuttosto l’8 marzo darei fuoco a qualcosa. Prima di tutto ai pregiudizi di genere. E all’idea che una donna, per meritarsi una festa, debba essere sempre perfetta.
2015: In arrivo la Social Card per i Disoccupati bonus fino a..
400 euro al mese.
La Social Card Disoccupati 2015 è una forma di sussidio economico istituita dal Governo riservata a tutti coloro che sono disoccupati o che hanno perso il posto di lavoro.
Tale contributo economico, viene pagato dall'INPS ogni due mesi ai titolari della Carta Acquisti Sperimentale che in precedenza viene spedita a casa dal Comune, dopo aver verificato i dati e controllato che quanto autodichiarato corrisponda a verità.
Si tratta di un bonus economico che viene ergogato ogni 2 mesi a sostegno delle famiglie in cui un lavoratore risulta disoccupato e che perde il proprio posto di lavoro.
COS’E’ E COME FUNZIONA – La social card per disoccupati non è altro che una carta acquisti sulla quale mensilmente viene accreditato un bonus che va da un minimo di 231 euro ad un massimo di 400 euro al mese, in base al numero del nucleo familiare. Il bonus economico viene eddebbiato in automatico ogni 2 mesi. La social card è dotata di una banda magnetica sul retro e di un micro chip nella parte frontale. E’ presente anche un pin segreto che viene recapitato direttamente a casa, il pin è indispensabile per poter usare la Social Card poichè ogni qualvolta la si usa per effettuare un pagamento viene richiesta la digitazione del codice. La durata del bonus per idisoccupati ha una validità di 12 mesi a partire dal primo accredito bimestrale sulla social card. REQUISITI - Per poter richiedere la social card bisogna:
– essere cittadino italiano o comunitario;
– essere cittadino extracomunitario con regolare permesso di soggiorno CE residente da almeno 1 anno nel Comune in cui si presenta la domanda;
– essere residente in una delle seguenti regioni italiane: Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise e Campania. E per i Comuni di: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona.
Quando si presenta la richiesta per la social card tra i vari documenti è fondamentale il Modello Isee 2015, che deve rispettare i seguenti requisiti:
- avere un Modello Isee pari o inferiore a 3.000 euro;
-possedere un patrimonio mobiliare inferiore a 8.000 euro;
- se si percepiscono indennità previdenziali o assistenziali non devono superare i 600 € mensili;
- non bisogna possedere autoveicoli immatricolati nell’ultimo anno;
- non bisogna possedere nessun autoveicolo superiore a 1300cc di cilindrata immatricolato negli ultimi 3 anni;
- non bisogna possedere nessun motoveicolo superiore a 250cc immatricolato negli ultimi 3 anni;
-se si possiede una casa di proprietà come prima abitazione il suo valore IMU deve essere inferiore a 30.000 euro;
CONDIZIONI LAVORATIVE DA RISPETTARE PER PRESENTARE DOMANDA:
– i componenti del nucleo familiare in età attiva (15-66 anni) senza lavoro;
– almeno 1 componente del nucleo familiare deve aver perso l’occupazione negli ultimi 3 anni
In alternativa al punto precedente:
1 o più componenti del nucleo con redditi da lavoro dipendente o da tipologie contrattuali flessibili, il reddito complessivo in questo caso del Nucleo Familiare non deve superare i 4.000 € negli ultimi 6 mesi;
-nel nucleo familiare deve essere presente almeno un minore di 18 anni fiscalmente a carico.
GLI IMPORTI DEL BONUS - Vengono erogati in maniera Automatica sulla carta acquisti ogni 2 mesi, l’importo varia e va da un minimo di 231 euro ad un massimo di 400 euro al mese, in base al numero che compongono il nucleo familiare. Ecco le soglie dei vari importi:
– Famiglie composte da 2 membri: l’Importo mensile è di 231 euro;
– famiglie composte da 3 Membri: l’Importo mensile è di 281 euro;
– famiglie composte da 4 membri: l’Importo mensile è di 331 euro;
– famiglie composte da 5 o più membri: l’Importo mensile è di 404 euro.
COME FARE LA RICHIESTA – Per tutti coloro che fossero interessati e ne avessero i requisiti sopra elencati devono utilizzare il modulo scaricabile al seguente link: --MODULO-- in formato -pdf-. e recarsi presso gli uffici di Poste Italiane abilitati e presentare tutta la documentazione.
L’ ufficio postale ha il solo compito di accettare la domanda, la quale viene inoltrata all’INPS che ha il compito di verificare se tutti i requisiti sono rispettati per poter avere il bonus economico. In caso di esito positivo l’INPS manderà a casa una comunicazione in cui si avvisa la persona che la sua domanda è stata accolta e può recarsi in ufficio Postale per ritirare la propria carta acquisiti. Una volta ricevuta la carta acquisti a distanza massimo di una settimana a casa si riceverà il pin per poter utilizzare la social card.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI E/O CHIARIMENTI RECARSI AL PROPRIO UFFICIO INPS DI ZONA. (Fonte: retenews24)
Mentre mia moglie mi serviva la cena, le presi la mano e le.. (Leggetela è bellissima)
Mentre mia moglie mi serviva la cena, le presi la mano e le dissi: ''Devo parlarti''. Lei annui e mangio' con calma. La osservai e vidi il dolore nei suoi occhi... quel dolore che all'improvviso mi bloccava la bocca...Mi feci coraggio e le dissi: ''Voglio il divorzio''. Lei non sembro' disgustata dalla mia domanda e mi chiese soavemente: ''Perche'?''. Quella sera non parlammo piu' e lei pianse tutta la notte. Io sapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma io non potevo risponderle... aveva perso il mio cuore a causa di un'altra donna... Giovanna! Io ormai non amavo piu' mia moglie... mi faceva solo tanta pena... mi sentivo in colpa, ragion per cui sottoscrissi nell'atto di separazione che a lei restasse la casa, l'auto e il 30% del nostro negozio. Lei quando vide l'atto lo strappo a mille pezzi! ''Come ?! avevamo passato dieci anni della nostra vita insieme ed eravamo ridotti a due perfetti estranei?!''. A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecato insieme a me... per tutte le sue energie... pero' non potevo farci nulla... io amavo Giovanna! All'improvviso mia moglie comincio' a urlare e a piangere ininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione... l'idea del divorzio cominciava ad essere realta'. Il giorno dopo tornai a casa e la incontrai seduta alla scrivania in camera da letto che scriveva... non cenai e mi misi a letto... ero molto stanco dopo una giornata passata con Giovanna. Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre li' seduta a scrivere... mi girai e continuai a dormire. La mattina dopo mia moglie mi presento' le condizioni affinche' accettasse la separazione. Non voleva la casa, non voleva l'auto, tantomeno il negozio... soltanto un mese di preavviso.. quel mese che stava per cominciare l'indomani. Inoltre voleva che in quel mese vivessimo come se nulla fosse accaduto! Il suo ragionamento era semplice: ''Nostro figlio in questo mese ha gli esami a scuola e non e' giusto distrarlo con i nostri problemi''. Io fui d'accordo pero' lei mi fece un ulteriore richiesta. ''Devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo, quando mi prendesti in braccio e mi accompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta... in questo mese pero' ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa''. Pensai che avesse perso il cervello, ma acconsentii per non rovinare le vacanze estive a mio figlio per superare il momento in pace. Raccontai la cosa a Giovanna che scoppio' in una fragorosa risata dicendo: ''Non importa che trucchi si sta inventando tua moglie... dille che oramai tu sei mio... se ne faccia una ragione!''. Io e mia moglie era da tanto che non avevamo piu' intimita', cosi' quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati... nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo: ''Grande papa', ha preso la mamma in braccio!''. Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore... camminai dieci metri con mia moglie in braccio... lei chiuse gli occhi e mi disse a bassa voce: ''Non dirgli nulla del divorzio.. per favore.. Acconsentii con un cenno, un po' irritato, e la lasciai sull'uscio. Lei usci' e ando' a prendere il bus per andare al lavoro. Il secondo giorno eravamo tutti e due piu' rilassati... lei si appoggio' al mio petto e.. potetti sentire il suo profumo sul mio maglione. Mi resi conto che era da tanto tempo che non la guardavo... Mi resi conto che non era piu' cosi' giovane... qualche ruga... qualche capello bianco..! Si notava il danno che le avevo fatto! Ma cosa avevo potuto fare da ridurla cosi'? Il quarto giorno, prendendola in braccio come ogni mattina avvertii che l'intimita' stava ritornando tra noi... Questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio... e nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre piu'. Non dissi nulla a Giovanna per rispetto!. Ogni giorno era piu' facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente. Pensai che mi stavo abituando ad alzarla, e per questo ogni giorno che passava la sentivo piu' leggera. Una mattina lei stava scegliendo come vestirsi... si era provata di tutto, ma nessun indumento le andava bene e lamentandosi disse: ''I miei vestiti mi vanno grandi,''. Li' mi resi conto che era dimagrita tanto... ecco perche' mi sembrava cosi' leggera! Di colpo mi resi conto che era entrata in depressione... troppo dolore e troppa sofferenza pensai. Senza accorgermene le toccai i capelli... Nostro figlio entro' all'improvviso nella nostra stanza e disse: ''Papa' e' arrivato il momento di portare la mamma in braccio (per lui era diventato un momento basilare della sua vita). Mia moglie lo abbraccio' forte ed io girai la testa... ma dentro sentivo un brivido che cambio' il mio modo di vedere il divorzio. Ormai prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo... la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata... mi venne da piangere! L'ultimo giorno feci la stessa cosa e le dissi: ''Non mi ero reso conto di aver perduto l'intimita' con te... Mio figlio doveva andare a scuola e io lo accompagnai con la macchina... mia moglie resto' a casa. Mi diressi verso il posto di lavoro.. ma ad un certo punto passando davanti casa di Giovanna mi fermai.. scesi e corsi sulle scale... lei mi apri' la porta e io le dissi: ''Perdonami.. ma non voglio piu' divorziare da mia moglie... lei mi guardo' e disse: ''Ma sei impazzito?'' Io le risposi: ''No...e' solo che ho capito che amo mia moglie... era stato un momento di noia e di routine che ci aveva allontanato.. ma ora ho capito i veri valori della vita, dal giorno in cui l'ho poortata in braccio mi sono reso conto osservandola e guardandola che dovevo farlo per il resto della mia vita! Giovanna pianse mi tiro' uno schiaffo e entro' in casa sbattendomi in faccia la porta. Io scesi le scale velocemente, andai in macchina e mi fermai in un negozio di fiori. Le comprai un mazzo di rose e la ragazza del negozio mi disse: Cosa scriviamo sul biglietto? le dissi: ''Ti prendero' in braccio ogni giorno della mia vita finche' morte nn ci separi.'' Arrivai di corsa a casa... feci le scale entrai e di corsa mi precipitai in camera felicissimo e col sorriso sulla bocca... Ma.. mia moglie era a terra ... morta! Stava lottando contro il cancro... ed io che invece ero occupato a passare il tempo con Giovanna senza nemmeno accorgermene. Lei per non farmi pena non me lo aveva detto, sapeva che stava per morire e per questo mi chiese un mese di tempo... si un mese... affinche' a nostro figlio non rimanesse un cattivo ricordo del nostro matrimonio... affinche' nostro figlio non subisse traumi... affinche' a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre. Questi sono i dettagli che contano in una relazione... non la casa... non la macchina... non i soldi... queste sono cose effimere che sembrano creare unione e invece dividono. A volte non diamo il giusto valore a cio' che abbiamo fino a quando non lo perdiamo. (dal Web)
Lettera ad un'amica. (Bellissima)
La vita, nonostante ci appare come un semplice foglio bianco su cui agire, non è come sembra: trovare i giusti colori per dipingere su quel foglio è difficile.. Paura, paura di non riuscire a imprimere sul quadro della nostra vita ciò che avremmo voluto o ciò che qualcuno avrebbe voluto per noi.. Non so se esiste la felicità completa.. E non so neppure se sia giusto ricercarla nel nostro presente, come scrivevo qualche giorno fa nel mio blog.. Se la felicità personale consiste nel sottrarla a qualcuno che ci vuole bene, non penso la nostra possa ritenersi tale.. Però, non penso neppure che questa maledetta felicità stia nel proibirsi una determinata cosa per rendere qualcun altro felice.. A volte si agisce per gli altri, a volte per noi, ma quale sia la soluzione giusta non lo so ancora; forse è giusto che sia il tempo a porci d'avanti una soluzione ai tanti quesiti che ci formuliamo.. Forse inconsapevolmente a volte, teniamo lontana questa felicità, per paura di perderla dopo averla trovata, e quindi, ci accontentiamo guardarla da lontano, come un bambino che guarda il giocattolo che più gli piace nella vetrina di un negozio, consapevole di non poterlo avere.. Voglio spiegarti una cosa, ma non so se ci riuscirò, perchè il discorso preciso non l'ho neppure nella mia zucca.. Ci provo.. Quante volte ci è stato detto "per te devi pretendere il meglio". quante volte ci siamo convinte di questo e ci siamo dette "io per me voglio il meglio".. Ma qual è il nostro meglio? Questo meglio che un giorno dovrà appartenerci? Non possiamo saperlo questo, e non c'è nessun altro che possa saperlo per noi, neppure quelle persone che ci vivono ogni giorno e che ci ricolmano d'affetto!! Non saprei dove ricercare questo meglio, o forse non andrebbe neppure cercato!!!?? Se dovessi dirti delle cose facendo parlare il cuore, ti consiglierei di fare ciò che secondo te può farti camminare vicino quella felicità che da sempre ci immaginiamo, perchè avere quelle cose che desideriamo ci fa star bene, ci rende sereni, ci dà il sorriso la mattina non appena sveglie, ci dà la forza di affrontare tante cose che senza quella gioia nel cuore, magari non potremmo affrontare!! Un'emozione che può far vivere noi, ma può far star male qualcun altro, es. i nostri genitori che per noi immaginano "da sempre" chissà quale maestoso futuro. Nessuno potrebbe mai colpevolizzarli per questo, perchè noi figli siamo per loro l'amore più grande e chi non farebbe il possibile per il proprio amore?? Non si possono colpevolizzare, ma il loro amore, mi chiedo, "può trasformarsi in egoismo..??" Sono presuntuosi, perchè si credono sapere quale sia il meglio e quale no che ci spetta... Esiste una felicità che rende tutti felici, ma non tutti hanno il privilegio di ottenerla, raggiungerla; può anche darsi che, NOI, siamo tra quelle persone che non possono avere questa felicità che soddisfa noi e chi ci vuole bene.. e, mi chiedo, in quel caso, come dovremmo comportarci? seguire l'istinto o la ragione? Io ho tanti amici ma quelli su cui posso contare sono pochissimi, quelli con la A maiscula siete tu e Laura. Io mi fido di voi; vi chiedo consigli; vi racconto i miei stati d'animo; vi confesso i miei errori. Voi, nel ruolo che vi dò, cercate di dare il meglio, di consigliarmi bene; mi ascoltate e mi fate toccare la realtà per come si presenta; mi date quella spalla su cui piangere senza mai, poi, puntarmi il dito dicendomi "te l'avevamo detto", ma anzi, siete lì, pronte ad aiutarmi per spiccare nuovamente il volo.. Essere amica non è così facile.. a volte non sai come giustificare delle cose, a volte non sai, se quello che stai per dare sia il consiglio giusto, a volte dispiace vedere che l'amica che abbiamo accanto soffre.. a volte ci chiediamo "perchè così? e perchè? perchè?" e giriamo intorno a discorsi che non hanno soluzione.. Oggi leggendo quello che mi hai scritto, mi è venuta quella voglia di aiutarti, ma improvvisamente quella voglia si è spenta: scusami, ma forse non vesto ancora bene i panni dell'Amica; mi sento come inutile, perchè vorrei consigliarti qualcosa di giusto, qualcosa che ti possa far star bene, ma non posso, ma non perchè non voglio, semplicemente perchè non so neppure io cosa sia giusto, non vorrei vederti sbagliare con un mio consiglio.. ti vorrei dire "fregatene, fai quello che senti", ma ti vorrei dire anche "Tu vali tanto e meriti di essere valorizzata".. Mi dispiace piccola.. Rimango delusa di me stessa non potendoti aiutare.. Continuerò a starti vicina, ad ascoltarti, a dirti come la penso, ma non posso dirti con sicurezza "è giusto così, è giusto quello, o è giusto questo", scusami.. Io dico sempre a me stessa "segui il cuore, ma se c'è bisogno della ragione, non chiuderle le porte!" Ti voglio bene. Sei un'amica fantastica, ti stimo; sei l'amica che molti non hanno e che io "HO"
Puoi sempre contare su di me, in qualsiasi momento.. io ci sarò sempre, credo nella nostra amicizia, perchè ogni giorno mi dà soddisfazioni e per questo posso dirti senza aver paura di sbagliare "cresciamo insieme, sbagliamo, facciamoci male, diamoci la mano per rialzarci, guardiamoci negli occhi sempre, guardiamoci dagli altri e rincorriamo la felicità anche se ancora non sappiamo da quale parte si trovi!!!" TI VOGLIO BENE. (Anonima dal Web)
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